"Il sindaco Novoa condannato, deve dimettersi"

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"Claudio Novoa deve rassegnare le dimissioni dalla carica di sindaco di Mulazzo: è una questione di rispetto per i cittadini e per le Istituzioni". E’ quanto chiedono i consiglieri del gruppo di minoranza “Cambiamo Insieme Mulazzo” Giorgio Santi (nella foto), Letizia Galanti e Sandro Fogola. La sentenza civile di condanna di Novoa, Enrico Petriccioli e Giordano Manetta a loro giudizio "costituisce un fatto di straordinaria gravità, sia sul piano politico che sotto il profilo istituzionale". Dopo 23 anni infatti, il Tribunale civile di Massa ha in pratica ribaltato le sentenze assolutorie di primo e secondo grado, fino a quella della Cassazione per intervenuta prescrizione, sui fatti avvenuti tra novembre 1999 e il 2000. Allora il Gruppo di Azione Locale, il Gal, affidò all’editore Maurizio Bardi l’incarico per realizzare un sito web e di una guida cartacea su ”I segreti dei Menhir nelle terre d’Europa”, per il 10% dell’importo totale del finanziamento di 300 milioni di lire. Bardi avrebbe potuto espletare l’incarico progettuale in prima persona oppure tramite collaboratori di propria fiducia. Invece, si trovò affiancato da "alcune persone prive delle competenze tecnologiche e redazionali indispensabili ai fini della redazione del progetto ed esercenti funzioni di natura squisitamente amministrativa all’interno del Gal", si legge nella sentenza.

All’epoca, Manetta era dipendente amministrativo del GAL mentre l’attuale sindaco Novoa e Petriccioli (politico di lungo corso) erano collaboratori Co.co.co. Proprio in virtù di questo affiancamento, i tre chiesero a Bardi il pagamento di tre milioni di lire ciascuno per procedere alla liquidazione del suo compenso. Per il giudice Domenico Provenzano "si evincono significativi e svariati indici rivelatori di una condotta concussoria, sia pure in forma tentata, perpetrata dagli odierni convenuti nei confronti del Bardi". Il Tribunale ha quindi condannato i tre imputati al pagamento in solido di 16.377,19 euro a titolo risarcitorio, oltre alle spese processuali e accessorie. "Chi si rende autore e protagonista di una vicenda del genere – tuonano i consiglieri dell’opposizione mulazzese - non può rimanere al vertice di una pubblica amministrazione". Da qui l’invito, rivolyo a tutti gli altri consiglieri di maggioranza, ad aprire una riflessione seria e gestire questo momento difficile per l’ente comunale, con senso di responsabilità.

Michela Carlotti