Il servizio depotenziato: "Mike non salva più vite"

Pontremoli, lo sfogo di Ferri dopo alcuni episodi legati ai soccorsi a persona "L’organizzazione dei servizi di emergenza deve rispondere al diritto alla salute".

Il servizio depotenziato: "Mike non salva più vite"

Il servizio depotenziato: "Mike non salva più vite"

L’ambulanza del 118 di Aulla denominata Mike non presta più servizio, rimarrà ai box. Ma se fosse stata ancora in funzione, sabato scorso avrebbe potuto salvare una vita.

"La sua assenza può aver influito sull’operatività che ha visto coinvolto, con esito tragico, il nostro servizio di emergenza urgenza", lamenta il sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri. "Nel pomeriggio del 9 dicembre un codice giallo richiedeva un trasporto verso il Noa per il quale risultava necessario muovere il Pet di Aulla, con relativo medico. In quello stesso momento era scattato un analogo codice rosso nella stessa area territoriale che ha avuto bisogno di un eguale intervento medico. Dall’1 ottobre manca però Mike, decidevano quindi, dopo un po’, di far partire il mezzo di emergenza, con medico, ubicato presso l’ospedale di Pontremoli, il quale comunque non arrivava in tempo (la persona veniva meno) ed in ogni caso, muovendosi, quel mezzo lascia a sua volta sguarnita per un bel lasso di tempo l’alta Lunigiana". L’interrogativo di Ferri è inevitabile: "Se avessimo avuto ancora in servizio l’ambulanza Mike ad Aulla il primo soccorso sarebbe stato tempestivo ed utile a salvare quella vita?".

Difficile rispondere, ma certamente sarebbe meglio che certe domande non dovessimo farcele. "Invece, stando in Lunigiana piuttosto che altrove, dobbiamo farcele – prosegue Ferri – almeno fino a che coloro che governano la salute in Toscana non prenderanno coscienza del fatto che i cittadini e le loro amministrazioni non stanno chiedendo la luna, bensì una organizzazione dei servizi di emergenza che risponda effettivamente al diritto alla salute che ciascuno di noi vanta". Il sindaco si augura che questo episodio, dei cui esiti drammatici non si può che essere estremamente dispiaciuti a prescindere da qualunque valutazione, possa almeno servire per scuotere la coscienza dell’Azienda Asl e dell’assessorato regionale affinché sia valutato un ripensamento delle decisioni assunte con le recenti riforme in tema di emergenza urgenza e continuità assistenziale, perché le soluzioni ci sono ed è necessario metterle in pratica nelle direzioni giuste.