REDAZIONE MASSA CARRARA

Il ritorno In scena il post rock dei Kobayashi

La storica band carrarese celebra vent’anni di musica con un attesissimo concerto domenica sera sul palco del ”Fuori Luogo”

La storica band carrarese celebra vent’anni di musica con un attesissimo concerto domenica sera sul palco del ”Fuori Luogo”

La storica band carrarese celebra vent’anni di musica con un attesissimo concerto domenica sera sul palco del ”Fuori Luogo”

A cinque anni dall’ultimo concerto, il palco del Fuori Luogo è pronto a ospitare domenica 15 alle 21.30 l’attesissimo ritorno dei Kobayashi, storica band carrarese che, con una formazione rinnovata composta da Andrea Marcori, Flavio Andreani e Fabio Angeli, celebra vent’anni di attività passati attraversando i confini del post rock italiano. In tre per basso, chitarra e batteria, ma anche sintetizzatori e altri strumenti elettronici e percussivi, si distinguono fin da subito per il loro muro sonoro, esordendo nel 2005 con l’EP "Infantili e crudeli", uscito per Corasong e registrato alle Officine Meccaniche di Milano con la produzione di Tommaso Colliva (Muse, Calibro 35), il mastering di Paolo Mauri e la copertina firmata dall’artista Pax Paloscia.

Il primo album, "Kobayashi", arriva nel 2008, registrato autonomamente, mixato da Colliva all’OmniaB Studio e masterizzato da Giovanni Versari al Nautilus. Il disco riceve ottime recensioni da diverse testate come Rockit, Rumore e BlowUp, dando il via a un’intensa attività live in tutta Italia. Nel 2009 arriva la partecipazione alla 53a Biennale di Venezia, realizzando una sonorizzazione dal vivo per l’opera "In absentia hortus conclusus". Da quell’esperienza nasce il disco "In Absentia", prodotto insieme a Edoardo Magoni e distribuito da Transeuropa Edizioni con l’allegato poetico "gilgames" di Laura Pugno. Del 2011 è la colonna sonora per il film muto "L’uomo con la macchina da presa" (1929) di Dziga Vertov, portata poi in tour tra cinema e club. Dal 2013 la band affronta un lungo periodo di pausa durante il quale Andrea Marcori e Flavio Andreani si dedicano al progetto musicale parallelo We Love Surf.

Nel 2020 la formazione si rinnova: a Marcori e Andreani si unisce Fabio Angeli, membro della band di Massarosa Esterina. Nasce così una collaborazione con Natalino Capriotti per la sonorizzazione di "Brevevita Letters", otto racconti dal tono fortemente popolare. Quello di sabato segna dunque il definitivo ritorno live dei Kobayashi, il primo di una serie di concerti che proseguiranno in estate, insieme all’attività dei We Love Surf, che viaggeranno tra Italia, Spagna e Germania, e degli Esterina. Un appuntamento all’insegna di musica e non solo: la serata inizierà alle 18 quando salirà sul palco Vincenzo Sparagna, giornalista, agitatore culturale, fondatore della rivista Frigidaire e maestro della controinformazione in un talk dal titolo "Nulla è più vero del falso".

Un incontro che sfugge alle definizioni, proprio come il suo protagonista. Sparagna – napoletano d’origine, minturnese di sangue, cittadino di una repubblica libera chiamata Frigolandia – ha attraversato il giornalismo e la militanza culturale collaborando con alcuni tra i più grandi nomi del fumetto e dell’arte underground italiani. É artefice dell’esplosione creativa di riviste come Il Male e Frigidaire, diventate negli anni ’80 laboratori di immaginari radicali, in cui si sono incontrati artisti del calibro di Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Tanino Liberatore e Professor Bad Trip. Non solo carta stampata, ma visioni, provocazioni e nuovi linguaggi che hanno riscritto il modo di fare cultura in Italia. Cosa è vero e cosa è falso? È da questa domanda, tanto semplice quanto vertiginosa, che si sviluppa una serata che promette di essere tutto tranne che ordinaria.