
Il sindaco Persiani: "Una mostra per ridare lustro anche al parco rinnovato" 18 capolavori tra sculture e disegni sul tema della natura caro ai due artisti .
Un dialogo che riprende come se il tempo non fosse passato. Marmo e bronzo ad alternarsi sulla scena. La leggerezza scultorea di Gigi Guadagnucci e la torsione razionale di Giò Pomodoro. È “Gigi Guadagnucci Giò Pomodoro. Conversazione sulla natura”, la mostra a cura di Mirco Taddeucci che si terrà al Museo Guadagnucci di Villa Rinchiostra dal 21 giugno al 21 agosto. E la data d’inizio, giorno del solstizio d’estate, non è casuale, dato che grande attenzione è puntata sulla Natura, ma soprattutto sul Sole, che fu un tema centrale nella produzione di Giò Pomodoro. Bronzo, pietra di Trani, statuario, i materiali che si vedranno in mostra.
Una selezione di 18 capolavori: 13 sculture e 5 disegni (tra cui l’inedito di Pomodoro “Senza titolo (tensioni)”) realizzato nel 1963 con inchiostro di china su carta e prestato per l’occasione da un collezionista privato e una dichiarazione inedita di Guadagnucci sullo scolpire concessa dalla moglie Ines Berti. Saranno esposti sia all’interno del museo che fuori, nel giardino settecentesco, luogo ideale visto il tema della mostra. "La natura è solo un pretesto per parlare di spazio, movimento, volumi" dice il curatore Mirco Taddeucci che sottolinea anche come si tratti di un’esposizione importante e bella, in tempi di "mostre kitsch-balneari".
Un approccio più razionale quello di Giò Pomodoro, più emotivo quello di Guadagnucci, massese, per anni residente a Parigi, mentre il primo era originario di Orciano di Pesaro e milanese d’adozione, entrambi operativi ai piedi delle Apuane. "Abbiamo grandi aspettative – gli fa eco il sindaco Francesco Persiani – questa mostra è stata pensata per ridare lustro non solo al Museo ma anche al parco della Rinchiostra rinnovato". Nel percorso di candidatura di Massa a capitale italiana della cultura 2028, "una sfida quasi folle, che però si tramuti in un percorso lungo che faccia crescere la città, al di là di quello che potrà essere il risultato". Portare Massa al centro dell’arte contemporanea è ciò di cui parla anche l’assessore alla cultura Monica Bertoneri: "Puntiamo sul coinvolgimento anche dei giovani" aggiunge.
E a sottolineare il legame di stima tra i due grandi artisti, è Bruto Pomodoro, figlio di Giò, che ricorda di avere incontrato Guadagnucci a Pietrasanta nel 2010 e di come quest’ultimo gli disse "Tuo padre è morto troppo giovane; è un peccato per il mondo della cultura e la Versilia in particolare". Pomodoro era schivo, ma qui ai piedi delle Apuane, dove incontrava militanti del fare scultura provenienti dalle origini e dalle estrazioni più diverse, si trovava a suo agio. "Nascerà a Pietrasanta un museo Mitoraj. La cultura ha bisogno di una sua istituzionalità. L’arte contemporanea viene spesso lasciata indietro. Massa può diventare un nuovo centro di aggregazione delle arti contemporanee" conclude. La mostra sarà accompagnata da un fitto calendario di eventi collaterali, gli orari di apertura sono: martedì- giovedì 17-20; venerdì e sabato 10-13 e 18-21; domenica 10-13.