REDAZIONE MASSA CARRARA

Il ricordo di Graziano Battistini I tempi d’oro delle due ruote

Un atleta d’altri tempi, un corridore un po’ trascurato dai tanti che hanno raccontato la storia del ciclismo italiano, ma che è stato uno dei più forti di questo territorio, uno che da professionista ha vantato nove successi e molti podi (ben nove al Giro d’Italia). A Graziano Battistini, una carriera sulle due ruote, specialità scalatore, in attività tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, Lucio Claudio Merli ha dedicato un volumetto, affinché la sua figura non cada nell’oblio. In una cinquantina di pagine edite da Sea (Società Editrice Apuana di Carrara), con il titolo "Dall’Aubisque allo Stelvio. Graziano Battistini, il campione venuto dai monti", Merli ne racconta le gesta fatte di agonismo e grinta, uno degli ultimi campioni con la maglia Legnano-Pirelli, amico e compagno di squadra di Imerio Massignan, che ha corso quando stava per terminare bruscamente il predominio del campionissimo Fausto Coppi e stava sorgendo l’era del "cannibale" Eddy Mercks. "Ho scritto questo libro spinto dall’interesse che ho sempre avuto per il ciclismo e per i suoi protagonisti" scrive Merli che da sempre è dirigente del Velo Club Carrara e ha già pubblicato "Il ciclismo a Carrara. Dai pionieri ai giorni nostri". Nativo di Pulica, nel fosdinovese, forgiato nel fisico e nello spirito dai sacrifici nel lavoro nei campi, Battistini inizia a correre nel 1954 con la maglia dell’Arcola, nella categoria allievi. Ma è nel 1956 che inizia la carriera ricca di successi e podi, indossando le maglie di società spezzine. Attraverso le sue ricerche, Merli ricostruisce tutte le gare che vedono Battistini protagonista. Da dilettante si mette in evidenza nella competizioni locali ma inizia a vincere anche fuori regione. L’esordio tra i professionisti avviene nel 1959 e Battistini conquista ottimi piazzamenti al Giro d’Italia, ma il suo anno d’oro è il 1960. Si classifica 20esimo al Giro d’Italia, il ct Alfredo Binda lo convoca in nazionale, corre il Tour de France dove vince la settima tappa, ottiene tre podi, termina al secondo posto della classifica generale, al terzo posto della classifica scalatori e conquista il pubblico francese. Negli anni successivi vince altre gare, partecipa ad altri Tour de France e ad altri Giro d’Italia dove nel 1962 indossa anche la maglia rosa per tre tappe. Tra il 1963 e il 1964 ancora piazzamenti al Giro con la maglia Ibac, fino alla leggendaria vittoria di cima Coppi posta sullo Stelvio, con la maglia della Vittadello, nel Giro del 1965, dopo una fuga di 50 chilometri tra pioggia e nebbia. Chiude quella edizione al 16esimo posto della classifica generale. Dopo un decennio di attività professionistica, Battistini chiude la carriera nel 1968. Il libro è disponibile nelle edicole "Agorà" di piazza Menconi a Marina, "Lo strillone" di via Campo d’Appio ad Avenza, "Botti" di via Giovan Pietro ad Avenza. Maurizio Munda