Il Pri propone la ’Spexit’: "Torniamo in Toscana"

I repubblicani alla finestra, in caso di penalizzazioni, parlano di secessione

Il Pri propone la ’Spexit’: "Torniamo in Toscana"

Il Pri propone la ’Spexit’: "Torniamo in Toscana"

Mentre si susseguono incontri e appelli, c’è a Marina chi avrebbe già detto ’ciaone’ al porto e ai progetti di espansione. Seppure confidando nelle buone intenzioni del presidente Mario Sommariva, i Repubblicani, che del porto risentono storicamente la paternità, stanno vigili affinché il progetto di allargamento non si trasformi in una nuova debacle, a cui lo scalo è ormai abituato. Da qui la proposta, nel caso La Spezia continuasse nel fagocitare, di una sorta di ’Spexit’: Marina propone una secessione dallo scalo ligure e una naturale confluenza fra i porti del bacino toscano.

"Le preoccupazioni sulla sorte del porto non possono essere accantonate. La struttura – scrivono i repubblicani toscani di cui è segretario Moreno Lorenzini –, deputata alle competenze nel nostro scalo, poteva rischiare di scivolare ad articolazione periferica della Spezia. Se così fosse, quelle delle categorie, dei sindacati e della politica sono preoccupazioni innegabili e serie. La riforma Delrio, del 2016 che ha determinato l’accorpamento con La Spezia, seguiva una logica di razionalizzazione delle governance e non di marginalizzare i singoli scali. Guardando alle altre autorità, gli uffici già sede di autorità portuali (come Marina) hanno un presidio di responsabilità e pari livello e dignità al porto sede dell’Adsp.

I traffici attuali del porto derivano da un disegno di modernizzazione, passato dalle concessioni di terminal, che precedono la riforma Delrio. Ancora prima, l’impresa dei vecchi lavoratori portuali era stabilmente ai vertici europei nel rapporto fra merci e spazi. Il porto è ubicato in Toscana e nel periodo degli otto anni dal varo della riforma Delrio, la regione Toscana non ha mai espresso né un presidente né un segretario generale del territorio che pure avrebbe avuto il diritto di farlo. Il porto rappresenta lo sfogo logistico di una parte del sistema produttivo toscano, fra cui il colosso planetario dell’alta tecnologia per l’energia e l’industria, che ha rafforzato la propria presenza proprio in ragione del porto. E’ volano di un sistema economico, produttivo e sociale, che è sempre di più di area vasta, nella regione Toscana".

Da qui la conclusione dei Repubblicani su una Spexit: "Il porto di Marina di Carrara serve certamente a La Spezia, prima di tutto, per non perdere la sua autonomia rispetto al gigante Genova, ma deve servire prioritariamente al tessuto toscano di cui è parte, dato che la Legge 84/1994 sulla portualità lo permette si può ipotizzare una autorità portuale toscana con Livorno e Piombino per cui o si torna indietro o si può cominciare a parlare di una Spexit".