
Il poeta e la diva Zigaina dimenticato e l’antica amicizia con Callas e Pasolini
Un quadro, un poeta, una diva. In mezzo Carrara, o meglio i suoi anni d’oro. I tesori dimenticati della nostra biblioteca sono stati recuperati da uno studio di Maria Mattei che nelle pareti di piazza Gramsci ha trovato un disegno del pittore Giuseppe Zigaina che testimonia l’amicizia di Pier Paolo Pasolini, del critico d’arte Zeno Birolli e della divina Maria Callas che si innamorò senza speranza del poeta friulano. "Sullo sfondo – scrive Mattei – le grandi Biennali di Scultura e il coraggio di essere anticonformisti". Il disegno dimenticato dà voce a una storia di amicizia fra tre uomini e una donna di genio che hanno saputo esprimere il valore della diversità e il coraggio della ribellione ai comodi conformismi. "Il quadro – spiega Mattei –, proprietà della nostra biblioteca non ha didascalia; un peccato perché l’autore, Zigaina, fu un importante pittore disabile e un grande amico di Pasolini. I due erano legati al critico d’arte Birolli, del quale la biblioteca possiede una parte del fondo librario, acquisito nel 2016 per volontà di Giovanna Bernardini. L’artista disabile espose alla Biennale di Carrara del 1957, la prima delle Biennali storiche volute da amministrazioni lungimiranti che ponevano la cultura al centro dell’azione amministrativa e puntavano alla costruzione del patrimonio artistico della città attraverso la donazione o l’acquisto delle opere premiate. In quegli anni Carrara seppe conquistarsi uno spazio tra Venezia, Pittsburgh, il Whitney Museum di Boston, o San Paolo del Brasile. Tutto questo grazie a curatori del calibro di Argan, Zadkine, Guttuso, De Micheli e Ragghianti che chiamarono ad esporre grandi nomi: Picasso, Henry Moore, Chadwick, Basaldella, Arp, Burri,
Cascella, Pomodoro, Bourgeois, Vangi, Ipostegui, De Chirico e Manzù. Zigaina è una delle voci di quelle Biennali, un artista che si era conquistato il diritto di dipingere dopo un incidente che, a sei anni, gli aveva portato via il braccio destro e contro un padre che non faceva che ripetergli che “con l’arte non si mangia”".
Era amico di Pier Paolo Pasolini e come lui combatteva i pregiudizi, entrambi friulani e militanti del Pci, si erano incontrati nel 1945 e iniziarono un lungo sodalizio culturale. Maria Callas arrivò a Grado per girare Medea il 20 luglio del 1969 e trascorse i giorni delle riprese sulla barca di Zigaina, la “Edipo Re”. Si racconta che proprio sotto la grande vela maestra, Pasolini avesse scritto per Maria la raccolta di poesie, “Transumanar e Organizzar”. Il regista considerava la Edipo Re il simbolo della rinascita della Callas che era appena uscita, a pezzi, dal matrimonio con il ricchissimo armatore greco Onassis. La barca negli anni della guerra aveva portato in salvo centinaia di persone in fuga dalla Croazia e dalla Dalmazia ed era diventata un simbolo di cultura, bellezza e diversità. Lì avvenne lo scambio dell’anello con l’antica corniola romana e la catenina con la moneta greca fra il poeta e la diva. Fu proprio Zigaina a comperare l’anello che Pier Paolo avrebbe dato a Maria. Maria Callas, che si era follemente innamorata di Pasolini, pensò ad una proposta di matrimonio, ma fu un’ennesima delusione.
"Di quei giorni –ricostruzione di Mattei – rimangono i disegni di Pasolini esposti a Torino nel 2013 insieme ad alcune opere di Zigaina. Fu Zeno Birolli a scrivere i testi critici della mostra. Pochi anni prima della sua morte Pasolini venne a Carrara per girare parte di un documentario, mai uscito, sull’Italia che stava cambiando, era interessato agli incidenti in cava. Insomma, una storia di amicizia, arte e un pizzico di mistero che tocca anche Carrara".