Il Pd: "A palazzo Pisani la casa delle associazioni"

I Dem buttano all’aria il progetto 5 stelle di trasferire in centro il Museo del marmo

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Palazzo Pisani, il Pd dice no al museo. "Facciamoci piuttosto una casa delle associazioni". E’ questo il messaggio che viene dal circolo dem di Carrara centro. "Il Museo del marmo compie 40 anni e la nostra speranza è ora che rimanga dov’è nella sua interezza – spiegano da via Groppini -. Sentiamo parlare di spostamenti, smembramenti e relativi trasferimenti di parti della collezione in città. Tutte idee con cui non ci troviamo d’accordo. La sede attuale, progettata dall’architetto Dante Petrucci come Mostra Artigiana del marmo, aveva dato prova di poter essere adeguata a raccogliere testimonianze preziose, organizzate per sezioni a partire dell’archeologia romana. Carrara poi è già dotata di un sufficiente numero di musei senza necessità di aggiungerne altri". Quanto al progetto di trasformare palazzo Pisani in un nuovo polo espositivo i dem sono categorici. "Allestiamoci piuttosto una ‘Casa delle associazioni’ e destiniamolo a piccole e specifiche mostre dell’artigianato locale – dicono dal circolo -. Il Museo del marmo, egregiamente promosso da Enrico Dolci, è stato il primo museo pubblico di Carrara e la sede è stata scelta per rispondere a esigenze anche logistiche con i problemi della viabilità oltre che per difficoltà di reperire spazi adeguati, nel centro storico".

Intanto sono pronte le liste della coalizione che alle elezioni del prossimo giugno sosterrà la candidatura di Serena Arrighi. Nella lista che porta il nome del candidato sindaco ci sarà anche Mario Lattanzi, 47 anni (nella foto) avvocato tributarista, alla sua seconda esperienza politica dopo quella di cinque anni fa, quando per la prima volta aveva corso per un posto al consiglio comunale, sempre in una lista civica. "La priorità per Carrara è tornare al dialogo – dichiara Lattanzi - C’è bisogno di riportare l’amministrazione fra la gente, di ricominciare a parlare con tutti gli attori del territorio e a tutti i livelli. Di ristabilire, insomma, un contatto con la città che negli ultimi cinque anni, purtroppo, si è perso. Di Serena ho apprezzato, oltre alle sue spiccate doti imprenditoriali, anche quelle umane, la sua propensione all’ascolto, al dialogo e al confronto. Ritengo che abbia tutte le capacità per fare il sindaco nei prossimi cinque anni, che saranno anni particolarmente importanti per la nostra economia e non solo".