Il Natale spento dei commercianti del centro

Luci e ombre sugli addobbi nelle strade della parte storica della città: chi è contento e chi avrebbe voluto di più. Ma la gente manca

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di Alessandra Poggi

Come da tradizione con l’accensione delle luminarie natalizie si accendono anche le polemiche. A chi piacciono e a chi no, chi fa i paragoni con le luminarie delle città vicine, e chi non se le è potute permettere. Ma in linea di massima l’unica novità di quest’anno è che non si sono illuminate le cave. Intanto grazie alla cava Calacatta di Paolo Borghini via Verdi non è più al buio. L’imprenditore del marmo ha sponsorizzato l’illuminazione e in parte è inervenuta anche la Fondazione CrC. Soddisfatto il presidente del Ccn Francesco Baini: "Non mi pare che la città sia così al buio – ci sono stati commercianti che non potevano permettersi la spesa delle luminarie, ma mi sembra che tutto sommato ci sia luce". In linea di massima le luminarie dell’amministrazione a tema fiaba sono piaciute, ma i commercianti, quelli che la città la vivono dal cassetto, dicono che il progetto avrebbe dovuto di pari passo portare anche gente in città, cosa che dicono non stia succedendo. E se a San Francesco dopo anni di buio è arrivato l’albero di Natale, restando in tema di favole, piazza del Duomo si conferma la cenerentola della città, come spiega Gabriella Steffanini del bar tabacchi angolo via Santa Maria: "Dispiace vedere che anche quest’anno piazza Duomo, una delle più belle di Carrara e dove appunto c’è una chiesa meravigliosa dove fanno la messa di Natale, come sempre sia stata un po’ dimenticata. Le installazioni sono belle ma in piazza Duomo abbiamo solo l’albero donato dalla Macmarmi, l’abete tradizionale non è ancora stato messo e chissà se arriverà. Peccato perché qui non si respira aria natalizia". Esulta invece Francesca Del Frate della panigacceria Yoghi e Bubu di piazza San Francesco: "Noi abbiamo aperto più di tre anni fa e non avevamo mai avuto nessuna luminaria. Quest’anno ci hanno messo un albero bellissimo e sono contenta, le altre luminarie sono belle ma non le vivo molto. Per fortuna si sono ricordati che ci sono delle attività anche in piazza San Francesco e quest’anno anche noi abbiamo il nostro albero". E poi c’è Cristina Bencivinni del bar Crema, Candyland e Mind the crepes di via Roma che non ha volutamente partecipato alla spesa per illuminare via Roma a titolo provocatorio, perché come aveva già spiegato: "È inutile che illuminano la città a giorno se poi i negozi sono chiusi anche in occasione degli eventi. I commercianti devono fare fronte comune e illuminare la città tutto l’anno aprendo e dando un servizio". Poco più avanti ne abbiamo parlato con Laura Donati della gioielleria Donati: "Le luminarie possono piacere o no – dice a proposito di quelle dell’amministrazione – quello che è mancato è stato creare un evento capace di portare gente in città. Per il prossimo anno suggerisco di affidarsi ad un’agenzia specializzata perché né i commercianti né l’amministrazione possono studiare gli eventi come un tecnico. Il tema favole è azzeccato, ma si doveva creare un’atmosfera capace di far vivere una favola". Spostandoci in piazza Alberica ecco il commento di Lucilla Santucci del Leon d’Oro: "A me le installazioni piacciono, la carrozza in piazza Menconi a Marina è magica, il galeone la sera è bello, premio l’iniziativa ma dovevano mettere più luci".