REDAZIONE MASSA CARRARA

Il monitor sui caminetti: "La Regione conceda una proroga per le stufe"

Fratelli d’Italia denuncia la mancanza della Toscana che non ha informato sulla necessità di registrare gli impianti di casa sul portale dedicato.

Il monitor sui caminetti: "La Regione conceda una proroga per le stufe"

CARRARA

Fratelli d’Italia ricorda ai cittadini che dal primo di ottobre è scattato l’obbligo di registrare stufe e camini a legna sul portale della Regione Toscana. In comunicato congiunto a firma di Alessandro Capecchi (vice presidente della commissione ambiente) Gabriele Veneri, Vittorio Fantozzi, Marco Guidi (coordinatore provinciale) e Lorenzo Baruzzo coordinatore comunale, gli esponenti puntano il dito sulla Regione per non aver adeguatamente promosso il nuovo obbligo. "Purtroppo la Regione sta dimenticando di comunicarlo in modo efficace a tutta la popolazione – scrivono gli esponenti politici della destra –, nonostante l’obbligo sia stato introdotto nel marzo scorso.

Una comunicazione che invece dovrebbe essere fatta capillarmente visto che chi non si adeguerà alla normativa rischia di incorrere in sanzioni. Durante la discussione in Commissione ambiente avevamo chiesto – prosegue la nota del partio della Meloni – che la Regione avviasse una comunicazione dell’obbligo coinvolgendo anche i Comuni, ma purtroppo non è stato fatto.

La Regione dovrebbe valutare, a meno che non lo stia già facendo, la possibilità di prorogare la scadenza entro cui fare la registrazione senza incorrere in sanzioni prevedendo però una campagna informativa adeguata". "L’accatastamento è di due tipi – spiegano da Fratelli d’Italia –. Il primo riguarda le centrali con più di 10 kilowatt di potenza, in questo caso la registrazione va fatta fare da un manutentore o tecnico installatore. Invece, nel caso di impianti con una potenza inferiore ai 10 kilowatt, il cittadino può provvedere autonomamente alla registrazione della struttura sul portale regionale. La registrazione non è obbligatoria se l’impianto è inutilizza, per esempio se si tratta di un camino d’arredo. La Regione Toscana - conclude il documento del partito – ha introdotto con colpevole ritardo l’obbligo di accatastamento delle centrali a biomasse perché quest’obbligo esiste nel nostro ordinamento dal 2005, ed è stata sanzionata dall’Unione europea, per non aver adottato azioni incisive per la riduzione delle Pm10. Da tempo sappiamo che le PM10, i principali inquinanti della nostra atmosfera, sono prodotte soprattutto da traffico, riscaldamenti e industria; è quindi opportuno prevedere questo tipo di registrazione nel tentativo di diminuire l’inquinamento atmosferico".