"Questo veliero è inaffondabile". Lo ha sottolineato Giovanni Costantino, ceo di Italian Sea Group che ha rilevato il Gruppo Perini Navi, costruttore del Bayesan, intervenuto nella prima puntata di Porta a Porta condotta da Bruno Vespa. Costantino ha sottolineato come, nella vicenda dell’affondamento del Bayesan a Porticello il 19 agosto, che ha portato alla morte di sette persone, le colpe non siano da attribuire a difetti di fabbricazione, puntando l’indice su errori umani dell’equipaggio. Ipotesi dell’affondamento, secondo l’ad, è stato il portellone di poppa del Bayesan, lasciato colpevolmente aperto.
"Allerta meteo o no, la perturbazione era prevedibile – ha precisato Costantino – e dalle carte meteo si vede bene che a mezzanotte dal largo di Napoli, scendeva fino al Bayesan. Ho sentito parlare di allerta meteo non lanciata dalla Capitaneria; però i pescatori, esperti di mare, tanto quanto il comandante di una fantastica nave come quella, non sono usciti".
In trasmissione è stato poi mostrato il ‘tracciato ais’, che raffigura i movimenti della nave nell’orario in cui sono iniziate le raffiche più imponenti. "La nave non era preparata in funzione della perturbazione in arrivo, grande, media o piccola che fosse – ha proseguito Costantino – il vento ha spinto la nave e l’ancora non ha più tenuto. In un totale di 360 metri la nave ha ruotato su se stessa, ponendosi perpendicolarmente al vento. Era una nave non governata, non preparata a gestire l’evento ed è entrata l’acqua. Avendo la nave qualche portellone aperto, e avrei anche l’idea di quale, ha imbarcato per 14 minuti l’acqua a poppa". Il portellone incriminato è un portellone pensato progettualmente per stare vicino al pelo dell’acqua per procedure di ormeggio e far salire e scendere da bordo gli ospiti. Un portellone che va tenuto chiuso il più possibile. "Accanto al garage c’è anche la sala macchine con la porta a tenuta stagna – ha aggiunto l’amministratore delegato – e se fosse stata chiusa, non sarebbe entrata una goccia d’acqua. Con l’ingresso dell’acqua, a livello tecnico si dice che la nave si è ‘ingavonata’, ovvero compromessa la sua stabilità e si è girata con possibilità di ingressi d’acqua. E’ avvenuto il black out dell’impianto perché l’acqua è arrivata ai generatori. L’equipaggio era distratto e non preparato". Durante la trasmissione sono intervenuti anche diversi ‘addetti ai lavori’, soprattutto comandanti di lungo corso, che hanno spiegato durante la puntata il loro parere su quanto possa essere accaduto, ragionando soprattutto in base alla loro esperienza maturata in anni in mare aperto.