"Il Comune non risponde" Sos alla Regione Toscana delle associazioni per il parco ‘Ugo Pisa’

Quindici i firmatari della richiesta di intervento all’assessore Monia Monni. Silenzio dell’amministrazione comunale sul percorso partecipativo.

"Il Comune non risponde"  Sos alla Regione Toscana  delle  associazioni  per il parco ‘Ugo Pisa’
"Il Comune non risponde" Sos alla Regione Toscana delle associazioni per il parco ‘Ugo Pisa’

Quel progetto di recupero proprio non va. Ne sono convinte 15 associazioni civiche impegnate sul fronte della difesa ambientale. Dopo aver espresso i loro dubbi, mosso le loro critiche e chiesto invano un percorso partecipativo, ora si appellano all’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni per fermare il disegno sul parco pubblico “Ugo Pisa” a Marina di Massa chiuso da oltre un anno. Lo fanno con una lettera e si appellano alla legge regionale 352022 "sulla partecipazione e sull’informazione dei cittadini nelle politiche e nelle azioni della transizione ecologica".

Il nodo, spiegano, è il progetto di messa in sicurezza e riqualificazione ambientale dell’ex colonia Ugo Pisa e del relativo parco attraverso l’utilizzo di fondi del Pnrr in via di approvazione. Sottolineano che la "vasta area a ridosso del nostro litorale, costituisce per la città di Massa una importante occasione al fine di riavere un grande spazio riqualificato non solo da un punto di vista urbanistico ma anche rigenerato negli aspetti ambientali e, come giustamente riporta il documento urbanistico, allegato alla variante “per restituire al territorio massese il parco della ex Colonia Ugo Pisa nella sua interezza, consentendo alla comunità di riappropriarsi di spazi comuni di rilevante importanza per la qualità della vita dei cittadini e per la coesione sociale”".

Ritengono quindi che il contributo dei cittadini, individualmente e nelle forme associative, possa essere di aiuto e sostegno a migliorare e a condividere le azioni importanti che si intendono realizzare sui territori. E ricordano che l’ex colonia Ugo Pisa è sottoposta a una serie di vincoli sovraordinati (idrogeologico, notevole interesse pubblico, paesaggistico; come sito di bonifica di interesse regionale).

La loro analisi del progetto non ignora la necessità di interventi che liberino suolo "per facilitare sia il contenimento delle temperature che lo scorrimento delle acque" e ritiene "che la soluzione proposta dall’amministrazione non sia in linea con questa visione, né con gli approcci riconducibili alle recenti soluzioni adottate nelle principali città nel mondo". Quindi la loro richiesta all’amministrazione di istituire un percorso partecipativo per poter valutare idee e soluzioni alternative in modo da arrivare a un progetto definitivo "che sia il più condiviso possibile con la cittadinanza". Risposte? Nessuna. Chiedono quindi all’assessore della Toscana che si faccia portavoce della loro richiesta all’amministrazione comunale. Le associazioni che hanno sottoscritto l’appello sono: Legambiente, Politikè, Comitato Nuovi Paesaggi Urbani. 31 Settembre circolo Arci, Amici di Ronchi e Poveromo, Europa Verde, Italia Nostra Massa Montignoso, Comitato Ambientalista Apuo-Versiliese, Comitato dei cittadini per la chiusura della discarica ex Cava Fornace, “Le voci degli alberi”, “Amici della terra”, Gasvezza, Cipit, “Custodi della Ceragiola, “In 500 sulla battigia” e L’Assiolo.