
Trasporti carraresi, post lockdown: controlli ad ogni fermata e numero limitato di passeggeri. Tutti contenti coloro che riesdcono a salire a bordo: il dramma è di chi non trova posto ed è costretto ad andare a piedi. Dura la vita per chi spera di guadagnarsi un viaggio gratis nell’assenza del controllore. Le corse post blocco covid sono un controllo continuo, ma c’è chi le preferisce perché la distanza interpersonale è minimo di 1 metro. Sembrano lontane le immagini di autobus affollati come scatole di sardine dove, specialmente nelle ore di punta, una massa di persone si precipitava verso le porte e rendeva difficile la discesa dei passeggeri a bordo. Un ricordo anche la possibilità di fare il biglietto sul mezzo, oppure rimanere in piedi attaccati alle barre; la regola è quella di obliterare il biglietto, igienizzarsi le mani con il gel presente a bordo e sedersi al proprio posto. La riduzione dei posti per il mezzo più piccolo è stata da 20 totali a 10 e per quello classico da 30 a 15. Dimezzate le persone, qualcuno rimane a terra e deve aspettare la corsa successiva, dal momento che al provvedimento non è seguito un incremento de lle corse e dei bus.
"Trovo sempre posto a sedere – spiega soddisfatta Ida Pensierini –, ci sono maggiori controlli e nonostante tutto quello che ci è successo posso ritenermi soddisfatta dei trasporti". Siamo nel periodo dove manca la fetta di ragazzi che ogni mattina prende i trasporti per recarsi a scuola, la stessa che nell’ora di pranzo torna a casa. A settembre sarà tutta un’altra storia: i posti che oggi sono a disposizione non basteranno, sarà difficile per i ragazzi prendere la corsa successiva perché l’orario di entrata è il medesimo per tutti. Numerose, tuttavia anche adesso le proteste di chi non riesce a prendere l’autobus ed è costrettto ad andare a piedi. Come denunicato nei giorni scorsi da numerosi cittadini. Se da un lato di viaggia più comodi, va anche sottolienato che comodi stanno c oloro che riescono a salire sul bus: per gli altri l’alternativa sono lunghe camminate dopo aver atteso invano.
"Se devo essere sincera in questo periodo prendere l’autobus è come prendere un taxi – racconta Anna Cricca –. I controllori e gli autisti sono molto cordiali, a bordo trovo il disinfettante e finalmente si respira senza l’affollamento di un tempo". è una ragazza che si muove solo con i mezzi pubblici, prima per andare a scuola e ora per recarsi al lavoro: "Il voto che do ai trasporti è 7, sia prima che adesso. Ci sono volte dove le distanze non vengono rispettate e manca il controllo. Vedo persone che, nonostante la cartellonistica indicante dove sedersi, fanno a modo loro e addirittura si mettono una accanto all’altra. I ritardi ci sono, ma ci sono sempre stati, la differenza sostanziale è il numero massimo di persone: una volta raggiunto si rimane alla fermata e si è costretti ad attendere altre corse". Luciana Contini utilizza i trasporti tutte le volte che si deve recare a una visita medica: "Sono soddisfatta specialmente ora che si respira a bordo. Recarsi e tornare da una visita medica potendo utilizzare mezzi in orario e puliti, oltretutto rispettando lo spazio personale, è piacevole". Infine un giovane genovese, Piero Lugaro, che viaggia con il suo zaino ed elogia la funzionalità dei nostri trasporti: "Tutte le volte che passo da Carrara utilizzo i mezzi e sono molto soddisfatto. Chi si lamenta lo invito a venire a Genova a provare gli orari, la pulizia e lo stato dei trasporti pubblici liguri. Se devo trovare una mancanza penso alle corse successive alle 20.30: troppo distanti temporalmente l’una dall’altra".