FRANCESCA FREDIANI
Cronaca

"Cordoglio, poi tutto torna come prima". Landini e la piaga delle morti sul lavoro

Il segretario nazionale della Cgil a Carrara per promuovere il referendum in programma l’8 e 9 giugno. La ricetta di Del Vecchio: "Adesso dobbiamo mettere al centro le persone, non più il guadagno".

In platea la sindaca Serena Arrighi, sopra Maurizio Landini con Gianni Lorenzetti

In platea la sindaca Serena Arrighi, sopra Maurizio Landini con Gianni Lorenzetti

di Francesca Frediani

"Minuti di silenzio, fiori, cordoglio. Poi tutto torna come prima. Serve un intervento a monte. La responsabilità non è dei lavoratori, non è del fato, chi si infortuna o muore non è un deficiente". È cominciata con l’affondo di Nicola Del Vecchio, segretario provinciale, l’iniziativa Cgil dell’altra sera pro-referendum dell’8-9 giugno in un teatro Animosi gremito di gente e di bandiere sindacali. A pochi giorni dall’ultima morte in cava, Paolo Lambruschi, a quattro anni esatti dalla morte di Luana D’Orazio, Del Vecchio ha elencato cosa serve fare oggi per evitare che questo accada ancora: cancellare i subappalti a cascata, aumentare gli ispettori e ispettrici Inail (che ad oggi in provincia sono solo due), potenziare la formazione obbligatoria, introdurre una vera e propria patente a punti per le imprese e il reato di omicidio sul lavoro, "insomma mettere al centro non più il profitto economico, ma le persone".

Monito venuto anche da Maurizio Landini, segretario nazionale Cgil, che ha ricordato i troppi precari sul lavoro e ha detto che l’8 e 9 giugno è necessario andare a votare per consegnare un futuro alle nuove generazioni: "Io non ho mai vissuto la precarietà, grazie a quelli prima di me che erano riusciti a ottenere diritti. Ho conosciuto cosa significa avere un lavoro, avere uno stipendio, non avere niente da chiedere a nessuno. Quante sono le nuove generazioni che possono dire altrettanto? Quante sono quelle che invece conoscono la precarietà come eterno presente? E a farne le spese sono soprattutto i giovani e le donne". Prima ancora dell’uguaglianza, prima ancora della libertà, ha ricordato Landini, viene la solidarietà, non tra uguali, ma occorre che quelli che stanno un po’ meglio siano pronti a battersi per quelli che stanno meno bene. Ecco perché andare a votare per i referendum: "Quando vai a votare esprimi un voto di delega, nel referendum no, non deleghi, il referendum fa decidere te cittadino, è come se per un giorno fossi parlamentare e puoi cancellare leggi balorde".

Occorre restituire il diritto a essere reintegrati nel posto di lavoro in caso di licenziamento ingiusto, sempre secondo i presenti, occorre un’evoluzione dello Statuto, estendere le stesse tutele anche ai lavoratori autonomi, alle Partite Iva. Occorre, più di tutto, "garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che significa investire e non considerarle un costo. Altrimenti i risultati sono quelli che vediamo: tre morti al giorno, 1000 morti l’anno e se non facciamo niente per cambiare siamo complici di un’idea che mette al centro i profitti e non le persone".

Fra Del Vecchio e Landini è intervenuto anche Ali Rashid, già primo segretario ambasciata Palestinese di Roma, che ha ringraziato la Cgil per l’impegno profuso per sostenere la causa palestinese e fermare il massacro di Gaza, per cui adesso è il momento della solidarietà concreta: c’è bisogno di medicine, cibo, aiuti materiali. Il tutto aperto e chiuso dalla musica de ’I Professori’ e Elena Cirillo.