I nodi della terza età. Malattie neurodegenerative . Un convegno della Cna

Specialisti a confronto sui modi per trattare e riconoscere Alzheimer, Parkinson e altri disturbi. L’importanza del riconoscimento dei primi sintomi e di una diagnosi precoce.

I nodi della terza età. Malattie neurodegenerative . Un convegno della Cna

I nodi della terza età. Malattie neurodegenerative . Un convegno della Cna

L’aumento delle malattie neurodegenerative e la diagnosi precoce al centro del partecipato convegno organizzato dalla Cna pensionati. Un focus sulle patologie che colpiscono la popolazione anziana, ma anche un momento di confronto con medici e specialisti. Il convegno all’Autorità portuale ha visto gli interventi di Luigi Nigi presidente Cna pensionati Toscana, del presidente della Cna pensionati di Massa Carrara Gino Angelo Lattanzi, dell’assessore del Comune di Massa Giorgia Garau, di Brunella Vatteroni del Comune di Carrara, del direttore del Noa Giuliano Biselli e di Carlo Manfredi, presidente dell’ordine dei Medici.

La parte specialistica è stata invece affidata agli interventi di Alessandro Napolitano, direttore della neurologia dell‘ospedale di Massa, e di Luciano Gabrielli e Carlo Maremmani, neurologi dell‘ospedale di Massa. Napolitano ha parlato del significativo aumento delle malattie neurodegenerative, le cui due forme più frequenti sono l’Alzheimer e il Parkinson e di come una diagnosi precoce sia l’arma vincente per contrastarle.

Gabrielli ha parlato delle demenze e nello specifico dell’Alzheimer, per la cui patologia negli ultimi anni sono stati sviluppati molti farmaci neuroprotettivi, anche se solo qualcuno si è rivelato efficace, e comunque nessuno di questi è disponibile nella pratica clinica. Maremmani si è occupato di illustrare il Parkinson e di come sia cruciale intercettare questa malattia quando ancora il danno neuronale è limitato e le terapie di neuroprotezione potenzialmente più efficaci. Per il Parkinson il processo patologico inizia molti anni prima che si manifesti la sintomatologia, alcuni segni premonitori sono l‘iposmia, i disturbi comportamentali in fase Rem e la stipsi. Molti studi hanno dimostrato che le persone con iposmia idiopatica, cioè una riduzione dell‘olfatto che non dipenda da altre cause, hanno una propensione maggiore a sviluppare il Parkinson. Oggi è possibile eseguire un dosaggio della alfa-sinucleina (la proteina anomala che si accumula nei neuroni dei pazienti parkinsoniani), che può essere prelevato tramite un semplice tampone eseguito dall‘Orl. Lo screening per l‘iposmia può essere effettuato anche dal medico di medicina generale utilizzando un semplice test standardizzato, e le persone iposmiche possono essere sottoposte al tampone al Noa di Massa.

Nella foto: Luciano Gabrielli, Alessandro Napolitano, Carlo Maremmani, Gino Angelo Lattanzi, Luigi Nigi.