FRANCESCO MARINELLO
Cronaca

I grandi Maestri dimenticati nel magazzino L’arte ritrovata negli scantinati di Pontecimato

Da Cherubino Binelli a Francesco Siani, Fabio Viale e Felice Vatteroni: sono più di cento opere accatastate e nella polvere

di Francesco Marinello

Cherubino Binelli, Aldo Buttini, Francesco Siani, Fabio Viale, Felice Vatteroni, Michele Basaldella. Questi alcuni nomi degli artisti più significativi presenti tra le opere depositate nel magazzino comunale di Pontecimato, per altro sede del Centro Provinciale Istruzione Adulti (Cpia), un’eccellenza culturale e formativa del nostro territorio. Il valore complessivo delle opere si aggirerebbe intorno ai 400mila euro, una valutazione tuttavia fatta nel 2006 dall’allora curatore della Biennale di Scultura Bruno Corà e che dunque attualmente non terrebbe conto della loro reale stima nel mercato contemporaneo. Si pensi ad esempio a ’Senza titolo’ di Fabio Viale, presentato dapprima a Palazzo Binelli nel 2004 durante la rassegna artistica “Disegnare il marmo” curata da Marisa Vescovo: la stima di 15mila euro potrebbe non rispecchiare il suo valore attuale, considerando l’importanza artistica e culturale di cui gode oggi l’artista nel panorama mondiale. Attualmente le opere vertono in un irrispettoso stato di abbandono e decadenza, in un magazzino senza luce che è il riflesso della situazione statica e addormentata della nostra città: una realtà culturale con grandissimo potenziale lasciata al buio e senza voce. E se si parla di importanza artistica e sociale non può passare inosservata ’Donna’ dell’apuano Cherubino Binelli, collocata nel cortile del Cpia degradata e dimenticata. Gli agenti atmosferici sono intervenuti sulla superficie del marmo cicatrizzando un certo grado di sporcizia e deterioramento della bianca materia. Una situazione dunque che non rispetta il potente messaggio simbolico e poetico lanciato dall’artista. Da segnalare nel magazzino di Pontecimato anche la presenza di venti disegni incorniciati di Felice Vatteroni, uno dei più importanti scultori carraresi del Novecento, un artista le cui opere sono state esposte nelle più illustri vetrine culturali del mondo: Firenze, Roma, Stati Uniti, Germania e Danimarca, per citarne alcune. Questa notizia reca ancor più dispiacere pensando alla retrospettiva a lui dedicata in corso a Palazzo Binelli, inaugurata una settimana fa e aperta fino al 13 gennaio. I disegni di Vatteroni, che non sono altro che studi, bozzetti e modelli poi trasformati in splendide sculture, avrebbero potuto incrementare l’allestimento della mostra in corso ed essere motivo di nuovi studi e ricerche da parte di storici dell’arte. Tirando le somme, le opere dimenticate di Pontecimato evidenziano un’emergenza presente da diverso tempo, una situazione atrofizzata a cui oggi è doveroso dare una svolta culturale e gestionale che parta col liberare il magazzino e prosegua nell’individuazione di un luogo consono per conservarle, inventariarle e studiarle, in attesa di una sistemazione permanente. Sulla questione la sindaca Serena Arrighi ha garantito un censimento. "Nominerò un tecnico o una commissione per inventariare tutte le opere presenti sul territorio e dare loro una giusta collocazione".