Le ville di Ronchi e Poveromo, quelle raccontate dagli architetti Silvia Nicoli e Massimiliano Nocchi nel loro omonimo libro, entrano a far parte della nuova piattaforma nazionale del ‘Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi’, online da febbraio. Una mappatura dell’architettura contemporanea del nostro Paese, promossa dalla direzione generale del Ministero della Cultura e realizzata mediante un’accurata attività di selezione e schedatura di edifici e aree urbane significativi, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del territorio e del suo patrimonio architettonico.
Il progetto, avviato nel 2002 dall’allora Direzione generale per l’arte e l’architettura contemporanee con il titolo di Censimento nazionale delle architetture del secondo Novecento), conta ad oggi quasi 5.000 schede ed è in continuo ampliamento e aggiornamento attraverso campagne effettuate in collaborazione con le strutture periferiche del Ministero della Cultura, gli enti locali, le Università e differenti centri di ricerca specialistici. "Per la selezione delle opere è stata elaborata una griglia di valutazione complessa, basata su criteri bibliografici e storico-critici. In particolare, le verifiche bibliografiche tengono conto della ‘fortuna critica’ di un’opera – sottolineano Nicoli e Nocchi -, delle citazioni in pubblicazioni specifiche e del riconosciuto valore nazionale e internazionale, mentre i criteri storico-critici prendono in esame elementi legati alle vicende storiche e architettoniche, all’evoluzione del dibattito culturale e disciplinare, al ruolo significativo svolto dall’opera nel contesto, alla notorietà e rilevanza del suo autore. Inoltre, l’acquisizione dei dati è realizzata anche attraverso sopralluoghi e ricognizioni fotografiche, acquisizione di fondi fotografici e di materiale archivistico".
C’è un ‘anno zero’ del censimento, che è quello del 1945, fine della guerra e inizio della ricostruzione all’insegna anche dell’innovazione architettonica e urbanistica. L’aggiornamento del censimento per la zona di Massa Carrara fa riferimento, come detto, alla ricognizione effettuata da Massimiliano Nocchi e Silvia Nicoli nel volume ’Le ville di Ronchi e Poveromo architetture e società 1900-1970’ del 2020. Il volume di Nicoli e Nocchi, promosso dalla ’Società degli amici di Ronchi e Poveromo’, edito da Pacini editore ricostruisce le vicende dello sviluppo insediativo del territorio costiero di Ronchi e Poveromo. La parte finale comprende l’inventario di 71 case, censite e localizzate nella mappa allegata alla pubblicazione.
L’evoluzione del paesaggio e la costruzione di nuove abitazioni a partire dagli anni venti del novecento è correlato alla presenza di figure di rilievo della cultura italiana che, affascinate dalla bellezza naturale dei luoghi, decidono di villeggiare in una zona selvaggia e riservata. Le case descritte, inserite in un territorio significativo dal punto visto ambientale, possono divenire le polarità di un ’Parco architettonico-letterario diffuso’ finalizzato alla valorizzazione, tutela e promozione del paesaggio, della cultura e del patrimonio di architettura contemporanea qui conservato.