
Il gregge col pastore e il sindaco
Licciana Nardi (Massa Carrara), 29 giugno 2019 - C’è chi a vederle si commuove ripensando al tempo passato. Ma c’è anche chi vuole imparare un mestiere antico. E poi c’è lui, Giancarlo Boschetti, che come ogni anno affronta col suo gregge la transumanza. Siamo a Tavernelle, suggestivo borgo del comune di Licciana Nardi. Qui l’altra mattina il pastore Boschetti è partito alla volta di Linari, dove starà una decina di giorni. Ma non si fermerà lì. Proseguirà infatti verso la Val di Tacca per l’alpeggio estivo e un po’ di fresco per i suoi animali. Quando tornerà? Al termine del caldo, tra due mesi. Come ogni anno, l’antica tradizione si è ripetuta: Giancarlo, che ha un’azienda agricola di famiglia, ha preparato le pecore, ciascuna col campanaccio al collo e poi è partito a piedi.
Con lui, a fare un tratto di strada, c’era il nuovo sindaco di Licciana, Renzo Martelloni, che non poteva perdere un appuntamento suggestivo con la tradizione. Ma chi lo dice che quello del pastore sia un mestiere in via di estinzione? Giancarlo non era solo. Con lui l’altra mattina, alla partenza, c’era Joana Niubò, una ragazza di 23 anni catalana. E’ stata da Giancarlo per più di una settimana per imparare il mestiere, in una sorta di stage, se così si può chiamare, visto che da grande vuole fare la pastora. Dopo la transumanza un po’ di vacanza in Croazia per poi rientrare a Barcellona. C’era anche Geremia, un ragazzino di Monchio Delle Corti che è sempre insieme a Giancarlo, anche lui aspirante pastore. Quando le pecore sono partite e il rumore dei campanacci è arrivato fino al borgo di Tavernelle, tutti gli abitanti si sono affacciati per vedere la tradizione che si ripete. La commozione è stata forte per Carolina, che all’arrivo delle pecore si è commossa. Anche lei da giovane ha fatto la pastora e quell’immagine le ha fatto tornare alla mente tanti bei ricordi.
Nei primi giorni Giancarlo tornerà a casa a portare il latte munto in azienda, dove la moglie preparerà i formaggi. Quando invece sarà in provincia di Parma, lavoreranno il latte sui monti. Boschetti porta sui monti molti capi di pecore:, lui e i suoi aiutanti avranno a disposizione un semplice capanno, dove vivranno almeno due mesi, quelli più caldi. «La transumanza è un rituale che ci appartiene da sempre - ha detto - perché le pecore soffrono il caldo ed è bene portarle altrove, noi le accompagniamo e restiamo con loro». Giancarlo è un grande appassionato di campanacci, ne possiede tantissimi, quando le pecore li indossano, sanno che è tempo i partire. «La mia è una tradizione di famiglia - aggiunge -, mio padre era pastore, come del resto mio nonno».