A Gravagna, piccolo paesino del pontremolese che d’estate si ripopola come il resto della Lunigiana, sono terminate le attività estive riprese dopo moltissimi anni grazie alla collaborazione dei paesani che ha fatto sì che nascesse l’associazione “Insieme per Gravagna“. Nei pressi della trattoria Da Marietta, nelle serate dei primi due sabati e domeniche del mese di agosto, si è tenuta una rassegna di presentazioni di libri che ha visto molti autori raccontare se stessi e le proprie opere. Sabato 3 agosto, intervistati da Davide Liccia, i protagonisti sono stati Aldo Boraschi e Fulvio Di Sigismondo con i loro libri “La voce del geco“ e “Il tempo che faceva“ del primo, e “Eravamo soli“ e “Città d’acciaio“ del secondo: tematiche sociali, scontri e incontri transgenerazionali, disagio dei giovani d’oggi e un salto nel passato con il G8 di Genova, sono stati gli argomenti al centro del dialogo. Domenica 4 agosto è stata la volta di Paolo Bissoli che con “Paesi di Lunigiana“ ha raccontato il territorio, mentre Bruno Molinari con il contributo “Il passo della Cisa“ si è soffermato sui cambiamenti dei paesi di Lunigiana negli anni. Il 10 agosto Rosanna Pinotti e Riccardo Boggi hanno deliziato i presenti con racconti pittoreschi e tradizioni curative tra magia, religione e superstizione, che si possono ritrovare nel libro del professore dal titolo “Ciel sereno, terra scura“.
Un’altra ospite interessante è stata Lucia Beccari, dalla vicina Groppodalosio, sempre in Valdantena. Giovane, con un genere che in Lunigiana di solito rimane dietro a quello storico, cioè quello fantasy, ha raccontato proprio come queste terre sono da ispirazione e si confanno perfettamente all’ambientazione di questa tipologia di romanzi. Alberto Borgonovo ha chiuso il ciclo di incontri. Non autoctono, ha sposato una donna del posto, ha fatto conoscere i suoi romanzi “Ore 5 e 35“ e “La guerra di Amelio“. Un professionista della scrittura che ha spiegato come sia importante esprimere emozioni e legami personali attraverso i propri libri. Una parentesi è stata fatta per affrontare l’importanza della costituzione delle “Piccole biblioteche di paese“. Claudio Favero, rappresentante di questa iniziativa, ha raccontato di come attraverso le biblioteche nelle frazioni si possa fare rete, creare eventi, socialità e impegno nel sociale e di come sempre più frazioni si stiano aggiungendo a questo gruppo nella speranza che Gravagna sia il prossimo. Biblioteche non solo come posto dove poter scambiare libri ma, come testimoniato da Favero con la piccola biblioteca di Succisa, un simbolo di aggregazione e partecipazione. "Una prima stagione davvero soddisfacente, - commentano dall’associazione “Insieme per Gravagna“ - sia per la tipologia di ospiti che per la presenza di pubblico. Siamo davvero contenti che il nostro paese, e quelli limitrofi, abbiano reagito così bene alle nostre iniziative. Sicuramente continueremo a proporre anche altri eventi culturali nella nostra programmazione annuale."
Anastasia Biancardi