"Gli operatori ecologici di Nausicaa senza mascherina"

Coronavirus, la segnalazione di Bernardi

Bernardi Massimiliano

Bernardi Massimiliano

Carrara, 5 aprile 2020 - "Si è fatto qualcosa per evitare contagi da Covid-19 tra operatori di Nausicaa che quotidianamente raccolgono i rifiuti ?”. A chiederlo è Massimiliano Bernardi di Alternativa per Carrara. “In questi mesi di epidemia pochi hanno avuto un occhio di riguardo per quelli che vengono denominati “gli spazzini”. Certo che è necessario sollevare un'ulteriore polemica contro Nausicaa e la gestione grillina perché pretendiamo risposte alla domanda: cosa è stato fatto per tutelare la salute dei nostri addetti alla raccolta rifiuti da parte di Nausicaa ? La cosa è certa è che sono mancati da mesi i dispositivi di protezione individuale normalmente previsti per questi lavoratori".

"La denuncia sulla stampa ci ha spronato subito a schierarci al loro fianco in quanto anche le mascherine distribuite pochi giorni fa non sono sufficienti a tutelarli, servirebbe un kit adeguato alla situazione. Tutti abbiamo visto operatrici ed operatori per le strade senza mascherina, e spesso ci siamo chiesti se fosse stata una scelta loro, ma mai avremo potuto pensato che invece l’azienda non aveva fornito alcuno strumento di protezione. È sempre più difficile tacere sulla irresponsabile gestione della partecipata. Il servizio di cui stiamo parlando è un servizio essenziale, proviamo ad immaginare la mancata raccolta dei rifiuti anche solo per qualche giorno, e oggi scopriamo che ai lavoratori che la stanno portando avanti con spirito collaborativo e responsabilità non gli è stato riconosciuto il diritto alla salute e nemmeno pari dignità rispetto a tutte le altre categorie di lavoratori e lavoratrici che erogano servizi alla comunità, ma almeno con accorgimenti idonei. Ingiustificabile che ai dipendenti di Nausicaa che svolgono questo tipo di mansioni a contatto con rifiuti di ogni genere, fino a pochi giorni fa non siano stati previsti accorgimenti per proteggerli".

"Nel caso del Coronavirus è  chiaro che tra le categorie a rischio sono inseriti anche coloro che vengono sotto casa a ritirare ciò che ognuno di noi butta nei contenitori, soprattutto da quando si è sviluppato e consolidato il servizio di raccolta  secondo la modalità del porta a porta e allora per capire meglio   abbiamo preso informazioni. Rispetto alle rappresentanze dei lavoratori per la salute e la sicurezza che tutte le aziende devono avere in quanto previsti nel decreto legislativo 81/08 ci e stato riferito che spesse volte nelle aziende del settore il numero di questi rappresentanti non sono sufficienti a monitorare tutte le situazioni di rischio, in quanto le unità produttive hanno peculiarità molto differenti tra loro: dal comparto impianti e discariche, al comparto autisti automezzi; dalle officine a quello dello spazzamento, fino arrivare al personale impiegatizio degli uffici".

"Chiediamo quindi al presidente ed ai vertici di Nausicaa  se, vista la situazione di emergenza Coronavirus, siano stati redatti DVR (Documenti Valutazione Rischio) in maniera dettagliata e specifica in merito ai luoghi di lavoro dei nostri operatori per i rischi da infettazione da Covi-19 e se tali documenti abbiano individuato ogni minimo rischio potenziale presente in ogni singola unità produttiva sul rischio per eventuale contagio. Chiediamo se almeno questi lavoratori siano stati sottoposti a tamponi che, come vanno ripetendo gli esperti in questi giorni di allarme collettivo, sono il minimo dei controlli che si possano fare per testare la situazione. Ma le rassicurazioni non bastano. La richiesta è di continuare a fornire a chi presta attività lavorativa nelle operazioni più critiche "presidi sanitari e mascherine" senza che, chi è responsabile di queste competenze, continui a nascondersi dietro un dito".