FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

‘Sopravvivere’ alle Apuane. L’ironia di Giovanni Storti racconta le montagne

La sopravvivenza delle Alpi e la sicurezza i temi conduttori del documentario. Dall’Orto Botanico Pellegrini-Ansaldi al Rifugio Puliti, il Monte Nona e la mitica Ferrata del Procinto

L'attore Giovanni Storti

L'attore Giovanni Storti

Massa, 8 maggio 2025 – C’è la bellezza delle Alpi Apuane, il fascino delle montagne stagliate contro l’azzurro, con i crinali aguzzi, le vette imperiose. Maestose, sovrastano tutto invitando i più coraggiosi ad ascese ardite su nel cielo aperto. E si riesce quasi ad andare oltre le immagini: per chi guarda con attenzione, e con il cuore, si riescono persino a percepire i profumi delle apuane che circondano storie fatte di secoli e di uomini.

Tutto questo nel viaggio virtuale che l’attore comico Giovanni Storti ha fatto con i propri followers per percorrere la via ferrata più antica d’Italia sulle Alpi Apuane, tra biodiversità e sicurezza in montagna. Il suo nome è associato al celebre trio Aldo, Giovanni e Giacomo, ma negli ultimi tempi anche sui suoi seguitissimi canali social, Storti è in prima persona impegnato sui temi ambientali e di biodiversità.

Un film-documentario prodotto da Cineblend Srl in collaborazione con il Cai ora al Trento Film Festival, vale a dire la più importante rassegna cinematografica dedicata alla montagna, intitolato: “Tra natura e quota. Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane”. Come spiega la scheda tecnica di accompagnamento, si tratta di un film che permette di scoprire con ironia “un territorio selvaggio e riflettere sui problemi che ne minacciano la conservazione. Filo rosso di questa avventura proprio la biodiversità, che, come ricorda lo stesso Giovanni Storti ‘può essere definita come la ricchezza di vita sul nostro pianeta’”. Perché se Storti è ‘sopravvissuto’ alle Apuane, qui è proprio la natura con le sue montagne uniche a essere in pericolo, là dove le cave avanzano sui versanti a ritmi che non sono certi quelli di un secolo fa. Secondo filo rosso, invece, la sicurezza in montagna “qui introdotta, grazie all’ironia di Giovanni Storti, con il giusto equilibrio fra leggerezza e profondità, l’obiettivo di aiutare il pubblico a prendere consapevolezza di questo delicato tema soprattutto in questo momento di grande mutamento per il territorio”.

Un viaggio che si snoda in tre giornate e tante tappe. Si passa dal fascino unico dell’Orto Botanico Pellegrini-Ansaldi al Pian della Fioba per arrivare al Rifugio Puliti. La seconda giornata è dedicata al Monte Nona e la terza alla mitica Ferrata del Monte Procinto, la più antica d’Italia. Compagni di viaggio di questo percorso Alessio Piccioli, presidente della Sosec del Club Alpino Italiano e istruttore nazionale di sci alpinismo, Andrea Ribolini, dottore forestale e guida ambientale escursionistica che con Elena Alberti, dottoressa in biologia, lo guidano lungo le suggestioni dell’Orto Botanico. Altro coprotagonista di questo viaggio è Gionata Landi: guida alpina e tecnico di elisoccorso del corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Poi l’ambientalista Alberto Grossi analizza la situazione dell’estrazione, partendo dalle antiche cave di marmo, dalle origini artistiche fino agli sviluppi più recenti. Infine c’è Veronica Pierotti, presidente Sezione Cai di Forte dei Marmi. Il film, prodotto da Marianna Tolio, è scritto e diretto da Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon.

Il risultato? Di sicuro ha fatto breccia con i gestori dell’orto botanico che dichiarano: “Senza anticipare troppo, a noi è piaciuto e ci ha emozionato. Nel corso della narrazione le Alpi Apuane vengono valorizzate con riprese spettacolari. Siamo felici e grati per il coinvolgimento in questo progetto, che ci spinge a impegnarci ancora di più nel nostro lavoro”, promettendo di organizzare almeno una proiezione al Pian della Fioba.