Giovane madre muore dopo quattro giorni di agonia e dona gli organi

Non ce l’ha fatta la donna di 38 anni che si era sentita male in mare

Medici all'opera in sala operatoria (foto di repertorio)

Medici all'opera in sala operatoria (foto di repertorio)

Massa, 18 agosto 2019 - Un grande atto di altruismo, di amore e di generosità che dà speranza a tante persone, otto o forse addirittura di più, che vivono malattie difficili per le quali l’unica àncora di salvezza è il trapianto. L’atto di generosità e la speranza arrivano dal grande cuore di Anadana Efzimie, 38 anni, di nazionalità romena, la giovane madre che ha lottato per quattro giorni dopo aver avuto un malore mentre era al mare. E che ha dovuto arrendersi ad un destino crudele che ha trasformato una giornata al mare in vacanza in una tragedia. Da Fontanellato (Parma), in Emilia, dove Anadana viveva con la famiglia, in vacanza sul litorale apuano in attesa che il marito la raggiungesse per Ferragosto. La donna lo aveva messo nero su bianco: «Se mi dovesse succedere qualcosa donate i miei organi, quelli che possono essere espiantati». E così purtroppo è stato. Un gesto d’amore e di altruismo condiviso con il marito, il padre dei suoi due bambini.

Il dramma,  che ha avuto il tragico epilogo, si è consumato sotto gli occhi di tanti bagnanti nella tarda mattina di martedì quando Anadana ha avuto un malore nell’acqua bassa davanti alla Torre Fiat, alle vasche dove l’acqua è poca. Ad accorgersi che qualcosa era accaduto è stata la bambina: ha visto la mamma, sdraiata sotto un velo d’acqua, aveva gli occhi chiusi. La bambina ha gridato con tutte le sue forze chiedendo aiuto. E la spiaggia si è mobilitata: la catena dei soccorsi è scattata. E’ stato avvertito anche il marito.

La giovane mamma, dopo essere stata rianimata, è stata trasportata al pronto soccorso del Noa e dopo il passagio in pronto soccorso è stata trasferita in rianimazione. Le sue condizioni sono apparse critiche. Prognosi riservata. Sono ore di ansia e di speranza in cui le speranze di un possibile miglioramento diventano sempre più flebili, perché Anadana possa svegliarsi e tornare alla vita ci vorrebbe un miracolo. Ma i miracoli si sa non accadono tutti i giorni, anche se si tratta di miracoli della scienza. Per Anadana il miracolo non c’è stato: e così ieri mattina è iniziata la Cam, la Commissione accertamento morte, che è andata avanti come prevede la legge, per sei ore. Un arco temporale nel quale vengono svolti approfonditi esami medici previsti dal protocollo e che sono ancora più necessari ed importanti qualora sia previsto l’espianto degli organi. Nel pomeriggio di ieri i sogni, le speranze, i progetti di una giovane mamma in vacanza sulla spiaggia a Marina con i suoi due bambini sono “volati” in cielo. Resta il dolore immenso per i suoi familiari, ma resta anche il suo immenso miracolo d’amore: Anadana vivrà nelle persone che grazie alla sua generosità (le sono stati espiantati cuore, fegato, reni, cornee e tessuto cutaneo) possono tornare a vivere. Questo è il grande miracolo.