
Istituto Penale per Minorenni a Pontremoli
Pontremoli, 20 maggio 2021 - La nascita di una nuova vita. Una giovanissima madre. Un’ostetrica improvvisata. Gli elementi per una bella storia ci sono tutti. Ancor di più se il teatro di questa singolare trama è la cella di un Istituto Penale per Minorenni, quello di Pontremoli. Tutto è accaduto nella notte tra lunedì e martedì, quando una delle giovani ragazze da poco arrivata all’interno della struttura, incinta di ventisei settimane, ha iniziato ad avvertire i dolori del travaglio. Una situazione mai accaduta tra le mura della struttura di via IV Novembre e resa ancor più difficoltosa dal fatto che la giovane mamma, una diciassettenne di nazionalità straniera, non parlasse la lingua italiana.
"Quando l’agente di Polizia Penitenziaria in turno ha capito che aveva mal di pancia – ha raccontato il rappresentante sindacale locale della Uil Polizia Penitenziaria dell’Ipm Alessandro Atzeni –, ha fatto chiamare subito la Guardia medica. Dopo, come mi ha raccontato, è andato nel suo ufficio, si è seduto sulla scrivania, ha respirato a fondo e si è detto che doveva affrontare la situazione ed andare a vedere come stava". Minuti che sembrano ore, la paura, l’emozione e l’eccitazione di qualcosa di inaspettato e talmente grande che potrebbe accadere di lì a poco in un luogo di certo inusuale per avvenimenti di questo tipo. "L’agente è corso in sezione. Ha chiesto alla collega –, ha spiegato ancora il rappresentante Uil Atzeni –, se la ragazza stesse ancora piangendo. Così ha fatto aprire la cella e l’hanno controllata. La giovane ha iniziato a piangere e a gridare dal dolore. È stato in quel momento che ha fatto capire che stava per partorire. L’hanno controllata e le si erano rotte le acque. Così hanno fatto subito chiamare il 118". Una situazione inaspettata visto che gli Agenti pensavano fosse di 26 settimane.
"Quando l’hanno controllata si vedeva già la testa della bambina – ha raccontato entusiasta il rappresentante sindacale Atzeni –. L’hanno incitata a respirare e a spingere ma è bastata solo una spinta. E la bambina è uscita. È stata avvolta in una coperta improvvisata e adagiata sulle sue gambe in attesa dei medici del 118, che sono arrivati pochi minuti dopo. Ma neanche loro si aspettavano questa situazione". Una bambina di 3.200 Kg, sana e robusta. Gli agenti hanno poi scortato la ragazza fino all’Ospedale Noa di Massa, dove il primario del reparto di ginecologia si è complimentato per la prontezza dell’intervento con i due agenti, che non hanno abbandonato la nuova nata sino all’arrivo alla struttura ospedaliera.
"Tutto è andato benissimo, come doveva andare, senza intoppi – ha commentato il rappresentante sindacale –: la ragazza ha rischiato tantissimo". Un’emozione di certo unica quella vissuta dagli agenti e dalla giovane mamma, e una storia davvero particolare quella che la bimba potrà raccontare da grande. "Una situazione che di certo i due agenti non si scorderanno – ha concluso Alessandro Atzeni –. Un’emozione unica che si rifletteva nelle parole e negli occhi di chi lo ha vissuto in prima persona e che oggi lo ha voluto raccontare per condividere un’esperienza unica e, probabilmente, irripetibile".