di Francesco Scolaro
Cronaca

Gioco d'azzardo: Massa una provincia di 'malati'

Uno studio del Cnr e dell’Usl evidenzia che nella nostra provincia il fenomeno è in aumento. Un centinaio di persone in cura al SerD

Gratta e vinci

Massa Carrara, 21 dicembre 2020 - Gioco d’azzardo patologico, uno studio del Cnr in collaborazione con l’Usl Toscana Nord Ovest (nell’ambito dello studio più ampio Gpas Toscana - Gambling Adult Population Survey) ha fatto un focus sulla ludopatia che affligge seriamente la popolazione apuana concentrandosi in particolare sulla zona distretto della costa. E i risultati mostrano un territorio fortemente a rischio. L’indagine campionaria è stata rivolta alla popolazione generale di 18-84 anni residente nei comuni di Massa, Carrara e Montignoso. In Italia, negli ultimi anni la raccolta pro capite per i giochi su rete fisica mostra una stabilizzazione a partire dal 2016, con un trend simile in Toscana.

Nel nostro distretto i valori della raccolta pro capite registrati per il 2019 a Carrara (1.692 euro) e Massa (1.490) risultano nettamente superiori alla media regionale anche se in diminuzione rispetto al 2017. A Montignoso, viceversa, la raccolta pro capite è decisamente inferiore (846 euro), anche rispetto al dato regionale, ma in questo caso il dato risulta in leggero aumento rispetto al 2017 (835 euro). Il 68% dei residenti nel distretto socio-sanitario delle Apuane riferisce di aver giocato d’azzardo almeno una volta nella vita e il 37 % nei 12 mesi precedenti l’indagine, con percentuali maggiori fra gli uomini. Il gioco maggiormente praticato da coloro che hanno giocato nel corso dell’ultimo anno è il Gratta&Vinci: ci hanno giocato 3 intervistati su 4; il 60% al Superenalotto, il 29% alle scommesse sportive (29%), alle Slot machine il 18% e al Lotto il 17%. Fra le zone distretto della Toscana quella apuana mostra tra l’altro percentuali di comportamento di gioco a "rischio moderato severo" tra le più alte seconda solo alla zona distretto aretina-casentino valtiberina. Circa il 4% del campione apuano riferisce di aver praticato giochi illegali o non autorizzati, soprattutto gli uomini di età compresa fra i 18 e i 44 anni e il 9% conosce una o più persone che ha praticato uno di questi giochi.

Il bilancio economico risulta ‘in rosso’ per la maggior parte dei giocatori. Un fenomeno che ben conosce il SerD delle Apuane, diretto da Maurizio Varese, da sempre impegnato a difesa delle persone fragili che si trovano coinvolti in queste dinamiche così come la Comunità Monte Brugiana. Ogni anno al SerD apuano sono un centinaio le persone prese in carico dai professionisti del servizio. Una punta di un iceberg che però è solo il segnale di un fenomeno sommerso assai più ampio.