
"Gessi rossi: occorre trovare una soluzione concreta, in gioco c’è il futuro di centinaia di famiglie". Arriva da Fratelli d’Italia una prima sponda alle preoccupazioni espresse dal leader degli industriali del marmo carraresi Fabrizio Santucci per le conseguenze del blocco al ritiro della marmettola. Si tratta di una vicenda complessa che prende le mosse dai problemi legati alla situazione legata alla vecchia cava Montioni di Scarlino, in provincia di Grosseto. Qui finivano ogni anno circa 170mila tonnellate di marmettola raccolte dalla Cages, azienda maremmana ma con sede anche in via Dorsale, che vendeva poi al colosso americano Venator per neutralizzare le correnti acide generate dal biossido di titanio e creare i gessi rossi che fino a poco fa venivano utilizzati per riempire la ex cava. Da mesi però proprio su questo materiale è in corso una battaglia fatta di ricorsi e carte bollate e, tra sospensive decise dalla Regione, sentenze del Tar e nuovi provvedimenti fiorentini si è assistito a un continuo tira e molla che ha di fatto congelato l’intera attività con lo spettro di pesanti conseguenze occupazionali tanto a Grosseto quanto a Carrara. "Abbiamo sospeso il ritiro della marmettola – ha raccontato Riccardo Biasci, numero uno di Cages, a La Nazione -. Non possiamo più andare avanti, abbiamo terminato gli spazi disponibili mentre la Venator ha chiuso due delle sue tre linee".
"O la Venator torna a lavorare o si trova un sito dove conferire la marmettola oppure a settembre qui si blocca tutto - ha aggiunto Santucci -. Se al ritorno dalle vacanze non avremo trovato una soluzione allora lo stop sarà inevitabile". Un appello a cui aggiungono ora le proprie voci il senatore di Fdi Patrizio La Pietra e il capogruppo in consiglio regionale Francesco Torselli. "La sospensione sta producendo gravi effetti economici anche nel carrarese – dicono i due -. il Pd si infarcisce la bocca della parola ‘responsabilità’ quando nelle Regioni in cui governa fa tutt’altro. La Toscana è passata dal dire che andava tutto bene nell’utilizzo dei gessi, a far stoppare lo stoccaggio del prodotto chimico nella ex cava a Scarlino. Il risultato è un disastro che rischia di colpire duramente due territori: il grossetano dove ha sede la Venator e il carrarese perché i gessi rossi sono realizzati anche con la ‘marmettola’. Perché la Regione continua a non voler dare una risposta a Venator riguardo la possibilità di utilizzare temporaneamente la discarica interna all’azienda?".