Gessi danneggiati alla scuola Tacca. L’istituto ha fatto richiesta di rimborso

Una decina le opere compromesse durante i cantieri di demolizione dell’istituto

Gessi danneggiati alla scuola Tacca. L’istituto ha fatto richiesta di rimborso

Gessi danneggiati alla scuola Tacca. L’istituto ha fatto richiesta di rimborso

Gessi danneggiati alla scuola del marmo Tacca dopo i lavori di demolizione dell’istituto legati al progetto provinciale Pnrr da 3 milioni e 750 mila euro. Lo scorso anno la ditta incaricata della demolizione lato Massa dell’edificio, ha accidentalmente danneggiato i muri perimetrali, che di conseguenza hanno frantumato alcuni dei gessi usati dagli studenti per riprodurre le copie in marmo, ma nell’urto si sono rotte anche alcune pompe che continuano a mettere in pericolo una serie di gessi nei fondi della scuola. I gessi danneggiati sono circa una decina per un valore di qualche migliaia di euro, ma essendo abbastanza vecchi, sono sotto la tutela della Sovrintendenza delle belle arti. La scuola ha già provveduto da tempo a denunciare il danneggiamento e due periti assicurativi sono al lavoro per quantificare il danno in soldoni e risarcire l’istituto.

Intanto la scuola del marmo Tacca ha già recuperato e messo in sicurezza tutti i pezzi dei gessi danneggiati, cosicché al momento del risarcimento possano tornare a nuova vita. A causa delle perdite delle pompe nei locali sottostanti l’acqua al momento sta mettendo a rischio un gesso di grandi dimensioni. Per questo la scuola si è già rivolta a palazzo civico per trovare una ditta in grado di trasportare la scultura in luogo asciutto. Il progetto della nuova scuola del marmo rispetterà la stessa collocazione, la stessa articolazione della sagoma, e la stessa volumetria dell’edificio.

Previsto anche il rifacimento delle storiche coperture per di 300mila euro, che saranno ricostruite esattamente uguali. In programma anche un progetto Pon da 130 mila euro (finanziato dal Ministero) per la creazione di un impianto di depurazione delle acque reflue, che attualmente vengono raccolte in una vasca. Un impianto progettato dagli stessi studenti e che prevede il riutilizzo della marmettola, che grazie a delle filtropresse sarà compattata.