La foce del Frigido continua a insabbiarsi, fino addirittura a tapparsi del tutto. Gli interventi ‘tampone’ frutto di un accordo fra Anmi, Consorzio di Bonifica Toscana nord e Regione Toscana non bastano più. Serve un’opera strutturale ed è quella su cui Regione e Comune stanno lavorando fianco a fianco almeno da un paio di anni che prevede un nuovo assetto dei pennelli per favorire la ‘spinta’ verso mare dei detriti così da evitarne una continua ostruzione che invece innalza il livello di rischio in caso di piogge e piena del fiume, in concomitanza con le mareggiate a fare da ulteriore tappo. Il progetto esecutivo, quello che può essere messo a gara, ora c’è: quello definitivo era stato elaborato a febbraio, quando ancora c’era la prima amministrazione Persiani. Complice la sfiducia con successivo mandato commissariale i tempi si sono un po’ allungati, anche se la Regione aveva già finanziato la progettazione fino a livello esecutivo girando sul conto del Comune 130mila euro.
Ora il progetto c’è, approvato dagli uffici deve essere solo trasmesso con tutti gli allegati a Firenze. Ma c’è il nodo delle risorse. Quello che doveva essere un intervento da 2 milioni e 580mila euro è salito quasi a 3,5 milioni solo di opere che con Iva e somme aggiuntive in tutto costerà 4 milioni e 750mila euro. Servono soldi che la Regione deve trovare per mettere a gara l’opera e realizzarla e non sono certo spiccioli. A ogni modo i passi burocratici a livello locale sono conclusi perché il 5 settembre la Conferenza dei servizi decisoria ha espresso parere favorevole al progetto con prescrizioni, inserite già il 22 settembre dalla ditta incaricata, la Dinamica Srl, all’interno degli elaborati, compreso il piano di monitoraggio ambientale richiesto dal Genio civile.
Le opere, in maniera sintetica, prevedono il dragaggio dell’area foce e scavi per posa ed imposta opere rigide, il recupero del materiale inerte per ripascimento libero destinato in prima battuta alla zona di fronte alla Colonia Motta, il prolungamento dell’attuale banchina alla foce su massi pilonati per creare un pennello gemello a quello esistente e rimozione di quello lato Carrara esistente oltre a prolungamento e chiusura della esistente scogliera soffolta sino al pennello ricostruito. Sull’area, inoltre, come anticipato da La Nazione, si potrà intervenire senza troppi intoppi perché proprio nelle scorse settimane si è chiusa la procedura di rimozione dei vincoli Sir che ancora gravavano su tutto l’arenile dalla zona della Partaccia fino al Frigido.
Francesco Scolaro