Fridays for Future in piazza "La crisi climatica è reale"

I membri dell’associazione insieme ai componenti del collettivo ’Tirtenlà’. L’appello al Comune: "Basta ignorare, si corra ai ripari informando la gente".

Fridays for Future in piazza  "La crisi climatica è reale"

Fridays for Future in piazza "La crisi climatica è reale"

"Questa pioggia è crisi climatica" recita lo striscione di Fridays for Future, scesa in piazza Aranci insieme al Collettivo ’Tirtenlà’. "Con quest’azione – dicono i giovani organizzatori –vogliamo rendere giustizia alla complessità del tema che vede i fenomeni estremi di precipitazioni e siccità come due facce della stessa medaglia. Si tratta anche di una risposta alle affermazioni di personaggi pubblici che banalizzano le disgrazie di questi giorni chiamandole “maltempo”. Vogliamo che la politica chiami col suo nome questa crisi e si assuma la responsabilità di agire. Questi eventi meteorologici estremi non possono più essere ignorati. Non possiamo continuare a trattare il cambiamento climatico come una questione lontana e astratta. Tuttavia è riduttivo pensare che le alluvioni e la disperazione di questi giorni siano eventi impossibili da prevenire e prevedere. Sono necessarie sia misure di adattamento che di mitigazione e contrasto al cambiamento climatico; per tutelare i nostri territori diciamo stop agli investimenti nei combustibili fossili, all’emissione di gas serra e alla cementificazione. Soltanto contrastando il fenomeno alla radice e passando all’azione si può dare valore alle parole di solidarietà che fioccano sui media.

"In Emilia Romagna – spiegano – le piogge torrenziali si sono abbattute su un territorio martoriato dalla cementificazione selvaggia, che non permette al terreno di drenare l’acqua, e dalla siccità, che rende il suolo impreparato ad una simile quantità di pioggia. La provincia ha vissuto le conseguenze dolorose delle alluvioni. Ci rivolgiamo sia alle istituzioni che continuano a cementificare la città in nome del decoro, sia all’industria del marmo, che intacca il sistema carsico e riversa polvere di marmo nel letto dei fiumi, asfaltandoli, causando ingentissimi danni idrogeologici e alla biodiversità locale, nonché danni economici. Sul nostro striscione abbiamo aggiunto che “ci cava-no l’acqua”. Chiediamo al Comune di impegnarsi a raggiungere l’obiettivo di carbon neutrality entro il 2030, adottare una pianificazione territoriale attenta, che consideri gli impatti del cambiamento climatico e sensibilizzare e coinvolgere attivamente la comunità sul tema".