Frana alla Piana di Colonnata: si apre il processo

Rinviati a giudizio il titolare e il direttore dei lavori della ditta Ingra. Secondo la Procura provocarono il crollo

La frana

La frana

Carrara, 6 aprile 2023 – Si sono concluse le indagini per la frana di Colonnata che tenne isolato il paese per oltre due anni. La Procura ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per il titolare della cava La piana, gestita dalla ditta Ingra e per il direttore dei lavori, ritenuti dall’accusa responsabili dei ripetuti crolli. I capi di imputazione sono relativi alle responsabilità dei continui cedimenti della strada comunale avvenuti secondo la Procura "per attività di cava al di fuori dell’area autorizzata".

Così martedì prossimo si apre in tribunale, davanti al giudice monocratico Antonella Basilone, il processo con relativa sfilata dei testimoni a carico dei vertici della cava. In sostanza il pm Giulia Giancola, alla luce delle indagini effettuate per lunghi mesi dai carabinieri della compagnia di Carrara, ha stabilito che "la colpa è consistita nello sviluppare attività di cava al di fuori dell’area autorizzata con messa in luce di una cavità carsica e di una connessa frattura a margine del soffitto della galleria inferiore. La conseguente esecuzione di inadeguati interventi di messa in sicurezza della galleria cagionavano la formazione di una voragine e il conseguente crollo a più riprese della strada comunale".

La frana, lo ricordiamo, un buco largo 10 metri e profondo 8, isolò per circa due anni il paese di Colonnata con diverse frane che si sono succedute nel corso del 2018. La prima avvenne nel marzo di quell’anno, seguita a ruota da un nuovo nubifragio nel mese di aprile e da un terzo scossone di sassi e fango nel mese di dicembre dello stesso anno. Un ammasso di ciotoli che gravava sulla cava sottostante, che era a 45 metri sotto il livello stradale, e che isolò il paese fino al settembre del 2021 quando i lavori, eseguiti dalla cava La piana furono terminati.

Nel frattempo un coro di proteste di cittadini e commercianti gravati dai numerosi disagi legati alla chiusura della strada e dalla mancanza di collegamenti: per raggiungere Colonnata era necessario passare da Miseglia e dalla galleria del Tarnone. Seguirono, insieme ai numerosi stop and go di un cantiere infinito, ai sopralluoghi del Comune, e alle numerose promesse di prossime riapertura che mai venivano concretizzate, proteste e lamentele di chi era costretto fra turisti, residenti e cavatori, a recarsi in paese sottoposto a un lungo tour fra i bacini marmiferi.