
Jacopo Fo parteciperà al flash mob dei lavoratori della Torre Fiat, stamani in Municipio
Massa, 9 gennaio 2018 - REGOLAMENTO urbanistico, stamani la prima delle tante sedute del consiglio comunale chiamata ad approvare lo strumento di pianificazione, salvo colpi di scena. Si parte alle 9 di mattina ma il clima è già infuocato e ad accendere la miccia ci penseranno i gestori della ex Torre Fiat di Marina di Massa con un flash mob in programma stamani sotto l’atrio del Comune.
Alla protesta parteciperà il giornalista e scrittore Jacopo Fo. Il vicepresidente della società Verve che gestisce proprio la struttura simbolo di Marina di Massa, Doriano Cranco, entra nel merito: «Sarebbe nostra intenzione presentare un progetto di ristrutturazione alberghiera alla Soprintendenza in quanto la Torre è un bene di interesse storico e noi per primi vogliamo valorizzare l’immobile con una trasformazione che tuteli la struttura architettonica. Tuttavia l’amministrazione entra indebitamente nel merito di una scelta che impedirebbe lo sviluppo di ogni progetto alberghiero: nel testo delle controdeduzioni le camerate dovrebbero rimanere aperte per garantire la continuità e la trasparenza degli spazi interni. In altri termini nessun albergo sarebbe possibile alla Torre». Insomma le osservazioni della Verve al Regolamento urbanistico sarebbero «parzialmente accoglibili». E respinte sul punto cardine.
CRANCO deluso e amareggiato per il mancato dialogo con l’amministrazione però non vuole rischiare di perdere delle opportunità per la città: «La Torre se non sarà ristrutturata e trasformata in struttura alberghiera come le altre due Torri dell’architetto Bonadè Bottino a Sestriere e Salice d’Ulzio, terminerà l’attività perché, come è facilmente comprensibile, i nostri clienti non intendono proseguire con questi standard. Le camerate aperte non sono più accettabili per ospitare gruppi. Ce ne facciamo poco del 25% di residenziale, noi siamo qui per lavorare per il turismo». Quindi in ballo non ci sarebbe la richiesta di fare più residenziale, come vogliono invece i proprietari delle altre colonie, ma la possibilità di chiudere le camerate, oggi completamente aperte, come fatto nelle altre torri sorelle di quella di Marina di Massa.
«Sono a rischio numerosi posti di lavoro ed è concreta la possibilità che la Torre anziché diventare volano per lo sviluppo turistico di Marina di Massa termini qui la sua storia» ribadisce Cranco che non accetta di passare poi dai successivi piani attuativi, «ci vorrebbero altri 10 anni», e promette battaglia: «Abbiamo altre iniziative di protesta in programma. Letture di poesie di Stefano Benni alla Torre, concerto rap di Clementino e dj Tayone e poi ‘Mistero Buffo’ di Dario Fo fatto da Mario Pirovano. Siamo preoccupati per la guerra che c’è in consiglio e che così le nostre richieste non vengano accolte. Va bene la tutela del paesaggio – conclude Cranco – ma la tutela degli interni spetta alla Soprintendenza e non ai progettisti del Ru. Abbiamo una convenzione con la facoltà di architettura di Firenze per sviluppare un progetto da sottoporre alla Soprintendenza che preservi il vuoto della torre e la rampa ma ci consenta di chiudere le camere per fare l’albergo. Ogni 4 spire conserveremo delle camere vuote che guardano il mare e la montagna e al primo piano faremmo anche un piccolo museo sulla Colonia. Ma tutto è bloccato e il sindaco non ci risponde...».