Fiordichiara, non fu bancarotta. Assolta l’azienda di escavazione

Anche la Procura aveva ritenuto non colpevoli il titolare Macchione e il commercialista Ciarleglio. Assolto anche l’imprenditore Montefiori. Fu la prima cava sequestrata dalla Finanza nella provincia.

Fiordichiara, non fu bancarotta. Assolta l’azienda di escavazione

Fiordichiara, non fu bancarotta. Assolta l’azienda di escavazione

Si chiude con una triplice assoluzione il processo di merito che era scaturito nel febbraio del 2016 dal sequestro penale preventivo – avvenuto su mandato della Procura – della cava Fiordichiara 76 per bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e preferenziale.

Il processo di merito si era poi aperto nel 2021, ieri mattina in tribunale a Massa l’atto finale. Per quanto riguarda il collegio giudicante, che non è mai cambiato, era composto dalla dottoressa Antonella Basilone, Dario Berrino, Fulvio Biasotti e la Pm la dottoressa Clarissa Berno. Anche da parte della Procura c’è stata una richiesta di assoluzione. C’è stata la discussione in seguito alla quale il collegio ha aderito per l’assoluzione e adesso ci sono 90 giorni per il deposito delle motivazioni.

Sono stati assolti con formula piena, perché il fatto non sussiste, sia Alessandro Macchione titolare della Cmv che Giampiero Ciarleglio commercialista, entrambi difesi dall’avvocato Rachele Vatteroni. Assolto anche l’imprenditore Davide Montefiori, difeso dall’avvocato Filippo Tacchi, oltre che dall’accusa di bancarotta fraudolenta - per la quale era coimputato con Ciarleglio e Macchione - anche da quella di bancarotta documentale, riqualificata in bancarotta semplice per la quale poi è stato ritenuto di non doversi procedere per intervenuta prescrizione; bancarotta per distrazione relativa a delle note di credito; distrazione della cassa assegni; distrazione di contributi Inps.

Si trattò della prima cava sequestrata in provincia. Oltre al sito, nel 2016 erano stati sequestrati macchinari e mezzi da lavoro e tre fuoristrada. I militari effettuarono il sequestro preventivo dei diritti di concessione per la coltivazione dell’agro marmifero. La misura cautelare venne revocata in sede di Riesame nel marzo del 2016, dunque vennero tolti i sigilli a 20 giorni dal blitz dei militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. La procura aveva poi presentato ricorso in Cassazione, dichiarato inammissibile. La misura cautelare ha subìto tre gradi di giudizio ed è stata sempre revocata. Dopodiché dal 2021 si è svolto il processo di merito. Al centro della questione era finita l’operazione iniziale di acquisto della cava.

Irene Carlotta Cicora