
Fernando Petroli mercoledì compie 80 anni (Foto di Giusti)
Massa, 26 febbraio 2018 - L’arte di vivere il teatro: il 28 febbraio (mercoledì) compie 80 anni Fernando Petroli, noto attore e regista teatrale, incoronato nel 97 «re dei registi italiani».
Contento di questo traguardo?
«Non so se essere contento o se piangere, perchè la forbice si stringe».
Quando è nata la sua passione per il teatro?
«Frequentavo la scuola dei Fratelli Cristiani quando mi sono avvicinato alla recitazione. Fu il maestro ad accorgersi di questa predisposizione ed ero sempre chiamato per scenette, poesie. A 17 anni entrai nella compagnia Paolo Ferrari amatori in lingua italiana, come suggeritore. Poi il primo debutto: entrai in scena con una sola battuta e una grande emozione nel dire “Eccomi qua’’ nella commedia “Tredici a tavola’’. Di seguito la compagnia si trasformò in comica massese e iniziai la mia carriera teatrale recitando ne “I morti non pagano le tasse’’ con Ernesto Giannotti. Nacque il Teatro comico massese. Tuttavia, essendo l’unico che sapesse bene la lingua mi toccavano le parti del sindaco, prete, avvocato. Questo fino al 1966, quando, uscito dalla compagnia, formammo il teatro Città di Massa con l’ambizione di creare un teatro stabile».
Quando Fernando Petroli si scopre regista?
E’ “La cantina di Battì’’ di Jannello che segna il mio debutto da regista, come volle la compagnia. E fu un successo enorme al teatro Astor. Però, essendo nato attore, prima di imporre la mia regia mi sono messo sempre nei panni dell’attore, mantenendo così rapporti di amicizia duratura di cui posso vantarmi».
Tra compagnie, comparse, dialetto e operette qual è stata l’emozione più grande che ha segnato la sua carriera?
«Sicuramente il trionfo al Festival del Teatro 1997, rassegna di teatro amatoriale italiano a cui partecipai con “El percico arfiurito’’, regia di un dramma popolare. Partecipammo con 50 compagnie italiane e arrivammo secondi dopo Lucca, solo di un punto di differenza. Ma l’emozione grande fu quando senti pronunciare il mio nome: avevo vinto il premio come miglior regista nazionale! Me lo consegnò Oreste Lionello nel corso dello spettacolo condotto da Carlo Conti. Emozione è tutte le volte che salgo sul palcoscenico e solo l’applauso del pubblico conferma che abbiamo fatto qualcosa di buono. Così come è stato con il musical En convent».
Il futuro?
«Il futuro l’ho già iniziato. Dovrei andare in scena con “Camumilla a colazion’’, testo divertente di Umberto Castaldi in programma al Teatro Guglielmi. Siamo in trattative per il Teatro Tenda. Poi stiamo facendo un’operetta con musica e coro di Lombardo “L’isola verde’’. E ancora con la compagnia “Sognando’’ stiamo lavorando per portare spettacoli fuori Massa».
Petroli, una vita per il teatro. Cosa consiglierebbe ai giovani che vogliono intraprendere questa strada?
«Se vuole un teatro amatoriale, può entrare in queste compagnie locali che non respingono nessuno, basta la voglia di fare e poi ci si fa le ossa. Noi l’abbiamo fatto per far divertire e divertire noi stessi. Chi invece volesse veramente lo studio, l’unica scuola che conosco è l’Accademia Armata Brancaleone».