CRISTINA LORENZI
Cronaca

Carrara, farmacie del centro in agonia. Il Tar vuol vedere la pianta organica

Il dottor Stilo della Serafini: "Chiediam o una più equa distribuzione in base al numero dei residenti. Sei esercizi per un centro storico con 10mila persone sono troppi. Non ci permettono di traferirci"

Laura Pasquini, Rosario Stilo e Selvanella Serafini della farmacia di via Ghibellina

Carrara, 16 aprile 2021 - "Una prima vittoria per la farmacia che sarà una vittoria per l’intero centro storico". Così il titolare della farmacia Serafini, Rosario Stilo, ha commentato l’ordinanza del Tar in relazione al ricorso presentato dalla farmacia di via Ghibellina contro la pianta organica del Comune. In sostanza il tribunale amministrativo toscano ha deciso di entrare nel merito della controversia e ha stabilito un’udienza il prossimo 24 novembre.

Soddisfatti per questo primo passo e per come si stanno mettendo le cose i titolari della storica farmacia che da tempo chiedono al Comune incontri e correttivi su una pianta organica che non rispecchia la distribuzione demografica. Di fatto al piano dove risiede il maggior numero di persone c’è una farmacia ogni 4mila abitanti, nel centro storico, che di residenti ne ha circa 10mila, ce ne sono sei.

"Ci auguriamo – spiega il dottor Stilo che si è trasferito da Reggio Calabria per far marciare la farmacia di via Ghibellina – che questo provvedimento consenta una dialogo con il Comune: un confronto che consenta di arricchire il centro storico di un’attività che possa davvero fornire un servizio. La ztl è un ostacolo per chi non può raggiungerci con l’auto, pena una sanzione. Pensi alle notti, a chi deve prendere bombole con l’ossigeno. Serve un provvedimento come in tutti i centri storici che eviti le multe a chi ha necessità di andare in farmacia. Una farmacia che riesce a rivolgersi a un pubblico maggiore riesce anche ad aumentare i servizi al cittadino e arricchire il centro storico. Il contrario sarebbe la perdita di un’importante luce per il centro. Ci auguriamo che il Comune riveda la distribuzione: adesso il centro ha sei farmacie; al piano, da Fossone a Bonascola con oltre 17 mila abitanti, le farmacie sono 5. Chiediamo una equa distribuzione così come prevede la legge. Non chiediamo niente che vada al di là della legge, ma il Comune deve tenere conto di chi lavora e opera a servizio dei cittadini. Non c i permettono di tarsferirci. Chiediamo soltanto di poter svolgere al meglio la nostra professione. Soprattutto – conclude – in un e quartiere come il centro storico dove il degrado è lampante. Abbiamo contato in alcune farmacie del piano file di 35 persone, mentre nel centro storico le altre soffrono".