Falce e martello sul poster. Tutti in difesa dei simboli: "Sono strumenti di lavoro"

La sindaca, Rifondazione e l’associazione Oltre contro Manuel di Fratelli d’Italia. Rigettate le critiche alle immagini comuniste nella locandina di Studi aperti.

Falce e martello sul poster. Tutti in difesa dei simboli: "Sono strumenti di lavoro"

Falce e martello sul poster. Tutti in difesa dei simboli: "Sono strumenti di lavoro"

"Gli strumenti illustrati rappresentano una raspa e una martellina, non certo una falce e martello". L’Aps Oltre risponde alle accuse, mosse dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimiliano Manuel sulla locandina di Studi Aperti. "Non si tratta di un manifesto comunista, ma di un richiamo a un poster di inizio 900 - dichiara Oltre –. Se il consigliere avesse letto il comunicato avrebbe evitato la brutta figura". Solo arte e lavoro che nella città trovano spazio nei laboratori e negli studi ma "il capogruppo Manuel ha la fobia dei segni – puntualizza il coordinatore di Rifondazione, Piero Marchini –. Se siede dietro un banco istituzionale è grazie a chi a 17 anni ha preso il fucile e ha liberato queste terre dai nazifascisti. Lui vuole vederci la falce e il martello, ma quelli sono strumenti da lavoro". Poi arriva l’invito di Aps "a tenere un comportamento più consono al ruolo che ricopre per evitare un clima ostile e di odio. Noi non facciamo politica ma portiamo cultura e condivisione". Intanto la sindaca Serena Arrighi rincara la dose. "Nessuna presa di distanza da una legittima scelta artistica degli organizzatori di Studi Aperti. Sono ben altri i simboli vietati dalla nostra costituzione". Sindaca e l’assessore alla cultura, Gea Dazzi rimandano al mittente le critiche. "Quelle di Manuel sono parole oscurantiste che testimoniano una volontà di censura che non ha nulla di democratico e che male nasconde un rigurgito revisionista - esordisce la sindaca -. Il Comune e l’amministrazione non sono stati coinvolti in una legittima scelta artistica dalla quale non prenderemo le distanze né tantomeno imporremo la cancellazione. Invito piuttosto il consigliere di Fratelli d’Italia a studiare un po’ di storia. Potrà inoltre appurare non solo come il Pci abbia avuto un ruolo fondamentale prima nella liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista e poi nella costruzione della nostra Repubblica sulle macerie lasciate dal Ventennio, ma che lo stesso Partito comunista italiano certificò ufficialmente il proprio strappo verso il regime sovietico nel 1976 con Enrico Berlinguer". Infine conclude l’assessore Dazzi. " Invito il consigliere Manuel a documentarsi meglio sul significato di quelli che sono simboli legati, ben prima della nascita del comunismo, al mondo operaio e dei lavoratori, verso il quale so che il consigliere Manuel ha sempre mostrato massima sensibilità".