di Alfredo Marchetti
Ci sono imprenditori pronti ad investire. La struttura di Aulla, l’albergo oggi occupato dall’associazione Levante (ex Serinper) che ospita i centri di accoglienza “Numeri primi” e “Numeri complessi” risulta appetibile a due associazioni. Sono interessate ad acquistare il complesso dall’azienda proprietaria dell’immobile, ovvero Mastrini e Mariotti srl, che adesso sta valutando l’ipotesi di vendere lo stabile aullese. Nell’albergo (con oltre mille metri quadrati di giardino e 700 metri quadrati utilizzabili in ognuno dei due piani) sono alloggiati i piccoli ospiti della cooperativa Levante, l’ex Serinper finita in una bufera giudiziaria a dicembre 2020, sotto la lente dell’inchiesta denominata “Accoglienza” condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, coordinati dal pubblico ministero Alessia Iacopini.
Il complesso di Aulla è occupato dalla stessa cooperativa che ha un contratto di locazione fino al 2026, ma l’attuale proprietà punta a vendere la struttura per un valore di circa un milione e 400mila euro. Già stamani gli interessati effettueranno un sopralluogo nella casa di accoglienza. Si parla di due realtà imprenditoriali solide, una di Parma e l’altra di Livorno. Un interessamento che conferma l’attenzione di altre realtà attive nel settore del sociale. La struttura è organizzata in modo da risultare adeguata a questo tipo di servizi: un bagno privato per ogni camera degli ospiti (circa una ventina), la zona al piano terra adibita a sala pranzo e un grande parco che circonda tutto l’immobile. Attenzioni, da dentro e fuori regione, che si rivelano quando mancano ormai pochi giorni al giorno del primo ’giudizio’ del’inchiesta che un anno e mezzo fa scosse la provincia, travolgendo la cooperativa sociale, funzionari pubblici e personaggi politici. Il 31 marzo in giudice Dario Berrino deciderà se rinviare a giudizio gli 11 indagati rimasti dei 22 iniziali.
L’ipotesi di accusa parla di corruzione e traffico di influenze illecite, i reati che erano stati individuati dagli inquirenti per il “sistema” che, secondo la Procura, regolava la gestione dei centri di accoglienza: assunzioni di parenti e amici di funzionari pubblici in cambio di favori. Gli undici per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio sono i tre ex titolari di Serinper Alessio Zoppi, Enrico Benassi e Tamara Pucciarelli; la dirigente del Comune di Massa Paola Giusti; il sindaco di Villafranca Bellesi; l’ex giudice Rosa Russo, Mauro Marcelli, Rosanna Vallelonga, il presidente del consiglio di Massa Stefano Benedetti; l’assessore di Montignoso Podestà e il consigliere Marino Petracci.