REDAZIONE MASSA CARRARA

Escursionista muore sulla Tambura

L’anziano era originario di Parma. A lanciare l’allarme il nipote che non aveva ricevuto più sue notizie

Muore sul Monte Tambura. E’ stato il nipote a lanciare l’allarme, non riuscendo a parlarci per molto tempo. Amava ed aveva la passione della montagna e purtroppo, anche a causa delle pessime condizioni climatiche, a tradirlo è stato il monte Tambura. E’ morto così Rolando Ferrari, originario del parmense, 79 anni, pensionato. L’allarme per questa ennesima tragedia è scattato nella tarda serata di martedì. Erano circa le 22,30 quando i carabinieri della stazione di hanno allertato il Soccorso Alpino Toscano, ed in particolare la stazione di . I carabinieri hanno spiegato ai soccorritori che un escursionista non era rientrato da una escursione sul Monte Tambura.

Si trattava di un appassionato della montagna originario di Parma di 79 anni. L’uomo, un pensionato con la passione per la montagna, era abituato ad andare in alta quota ed era partito lunedì da Resceto per effettuare un percorso ad anello con rientro a Resceto che prevede la salita della via Vandelli, la cima del monte Tambura, la discesa verso passo della Focolaccia e rientro tramite la via di lizza “Silvia”. Un percorso sicuramente difficile, giudicato dagli stessi esperti della montagna.

Il nipote, non vedendolo rientrare si è preoccupato e ha lanciato l’allarme nella notte che ha fatto entrare in azione il Soccorso Alpino Toscano. La squadra dei soccorritori è stata impegnata in un intervento difficoltoso per le pessime condizioni metereologiche. Scene da film per cercare di recuperare l’escursionista rimasto vittima della montagna. Il corpo dell’appassionato di montagna è stato ritrovato nella tarda notte di martedì. Il pensionato stava rientrando a casa dopo essere stato il alta quota.

Il corpo era sul percorso di rientro in discesa, su un terreno impervio in un canale sotto Piastra Marina. Gli operatori del soccorso alpino, esperti e professionali, hanno operato in un scenario difficoltoso e sotto la pioggia battente ad una altezza di 1200 metri di altezza. Il riconoscimento della salma è stato fatto nella tarda mattina di ieri. Per il recupero del corpo di Rolando Ferrari è stato necessario allertare l’elicottero Pegaso che ha dovuto aspettare le condizioni meterologiche di sicurezza per alzarsi in volo dall’areoporto del Cinquale e andare a prendere il corpo di una delle tante vittime che la montagna ha mietuto.

Alfredo Marchetti

Maria Nudi