
Massa, 30 marzo 2021 - Mette sul tavolo mezzo milione di euro la Regione Toscana per affrontare l’emergenza erosione prima della prossima stagione estiva. Soldi stanziati all’interno del primo stralcio del Documento operativo per il recupero e il riequilibrio della fascia costiera approvato dalla giunta la scorsa settimana e che serviranno solo a finanziare la somma urgenza, appaltando ai rispettivi Comuni di riferimento l’intera fase progettuale e realizzativa. La somma complessiva per tutta la costa toscana è di 2 milioni e 500mila euro. Un quinto toccherà al litorale massese, da dividere in due lotti operativi per Marina di Massa e Ronchi, il che consentirebbe quindi di andare anche ad affidamento diretto per ciascuno stralcio funzionale, non passando dal bando di gara per accelerare i tempi.
Qui terminano le note positive perché si passa al cronoprogramma. Il Comune di Massa dovrà approvare il progetto esecutivo e affidare l’appalto entro il 20 maggio andando poi a realizzare le opere entro il 30 giugno. A stagione turistica ormai inoltrata, pur tenendo conto di tutte le incertezze dell’emergenza Covid. E’ inoltre evidente che la somma stanziata non basterà a dare il necessario apporto di sabbia visto che nel documento elaborato dai Comuni di Massa, Montignoso e Forte dei Marmi, dalla Provincia e dai balneari, si evidenziava la mancanza di 200mila metri cubi di sabbia da distribuire su 2,5 chilometri di costa. Solo per il progetto di ripascimento di Poveromo, ancora fermo per questioni giudiziarie, si erano stanziati 2,5 milioni di euro per 100mila metri cubi di sabbia. Con mezzo milione, forse, se ne potrà quindi mettere un quinto, ovvero 20mila metri cubi, un decimo di quanto serve. Gli stessi balneari sono perplessi. "Capiamo che sia impossibile mettere 200mila metri cubi di sabbia entro il 30 giugno – sottolinea Stefano Gazzoli, presidente Fiba Confesercenti – ma vale la pena fare un intervento del genere allora?"
Bisogna fare il conto con l’abaco, insomma, e capire "quanto ci costa un metro cubo di sabbia. Se portiamo 9.000 metri cubi e pure con i camion non è accettabile – prosegue Gazzoli –. Deve essere un intervento equo: sostenibile sotto il profilo economico e che apporti benefici a più stabilimenti". Uno dei nodi è proprio questo. "Durante la prima riunione ci è stato prospettato di portare la sabbia via terra, con i camion – continua Gazzoli –. Vuol dire andare a comprarla così da evitare il problema della caratterizzazione e accelerare i tempi ma il costo va alle stelle. Senza contare l’impatto ambientale dei camion. Siamo disposti ad aiutare ad abbattere i costi mettendoci il lavoro per livellare la sabbia, per spostarla, per sistemare tutte le radici dei pennelli. Aspettiamo una convocazione dal Comune e dal Genio Civile per discutere del progetto". «Sono stati chiari, la Regione ha detto che non può venire incontro alle nostre necessità – incalza Luca Martini, presidente della Compagnia del Mare e referente di Assobalneari –. Ma hanno stanziato una quantità di sabbia irrisoria rispetto alle necessità. E lo fanno con i camion mentre con la draga sarebbe stato più semplice e noi avremmo potuto dare una mano per distribuirla. Non siamo soddisfatti di questa misura che non va a coprire il minimo che ci serve. E rimarchiamo ancora che il problema si sta spostando a Poveromo dove anche quest’anno mancheranno 25 metri di spiaggia: serve un disegno globale non solo una misura di emergenza".
Francesco Scolaro