
Emergenza medici: "Spesso costretti a gestire tre sedi". I pediatri? Un miraggio
Dai monti al mare, la carenza dei medici colpisce tutti. La Lunigiana soffre per quanto riguarda sia i medici di famiglia che le guardie mediche e i pediatri di libera scelta. Questi ultimi – che pure sono un numero ottimale, in rapporto al numero di utenti, ovvero 5 – presto scenderanno di un’unità perché il dottor Manrico Cimoli è prossimo alla pensione. Da fine anno potranno esserci dei disagi, serviranno soluzioni alternative e ’tampone’ finché non sarà reclutato un nuovo professionista. "Ed è più facile trovare un medico di famiglia che non un pediatra di questi tempi, specie in zone periferiche come le nostre", spiegano dall’Sds Lunigiana. In merito invece alle guardie mediche, ovvero la continuità assistenziale, qui ci sono i disagi più evidenti: "Attualmente abbiamo solo cinque titolari attivi, quando dovrebbero essere secondo la pianta organica 18 – precisa la Società della salute – Anche se tutti e 18 non li abbiamo mai avuti, è pur vero che per gestire le sedi ne servirebbero 6. Invece ne abbiamo appunto 5 e siamo costretti a ricorrere a contratti a tempo determinato, trimestrali. Ed è sempre più difficile trovare medici disponibili a venire da queste parti. La situazione più critica? Nella Bassa Lunigiana, ovvero le sedi nella zona di Montedivalli, Aulla e Gragnola – Dobbiamo spesso ricorrere all’aggregazione di sedi diverse tra loro, zone limitroge, con i medici che quindi gestiscono due sedi, a volte tre". Alcune dolenti note sono relative pure alla medicina generale, i medici di famiglia: "Abbiamo avuto molti pensionamenti quest’anno e altri ne avremo il prossimo – spiegano ancora dall’Sds –. Abbiamo bandito 3 zone carenti in Alta Lunigiana e 6 nella Bassa Lunigiana: ad oggi siamo riusciti a trovare solo un medico, che andrà a lavorare in Bassa Lunigiana e inizierà tra qualche settimana a Gragnola. Sono quindi disponibili diversi posti, abbiamo fatto tre incarichi provvisori. I bandi sono ancora aperti e tra qualche giorno scadrà il termine per fare domanda: stavolta possono accedere anche i medici al corso di formazione generale, quindi non ancora iscritti. Comunque, almeno il minimo riusciamo a coprirlo, il problema vero è per la guardia medica".
Sulla costa Monica Guglielmi dell’Asl vede il bicchiere mezzo pieno, ma con una riflessione sui pediatri: "Per la Medicina generale la possibilità di scelta è tornata dopo mesi di grande incertezza. Quello che mi preoccupa sono i pediatri, soprattutto su Massa e Montignoso. Allo stato attuale tutti i pediatri hanno raggiunto la soglia di 1050-1100 bimbi, quindi non c’è rimasto un medico a disposizione in quell’area. Chiederemo di poter estendere il numero di pazienti che ogni medico può seguire. A Carrara il problema non c’è". Più netto Claudio Salvadori della Uil. "Persiste un buco sulla guardia medica che va monitorato. Non basta assumere giovani: vanno inseriti nel tempo e dar loro modo di crescere con professionalità. La carenza di personale di tutti i profili è sotto gli occhi di tutti. Se non interveniamo andremo in un sistema all’americana". Anche Valerio Musetti della Cgil è preoccupato: "La carenza di medici è ormai cronica, c’è difficoltà a coprire i pensionamenti, anche per radiologia da 30 necessari ce ne sono 15 in servizio, e ciò porta un ulteriore aggravio sulle liste di attesa. C’è poi il problema del pronto soccorso, dove di 26 medici, e solo 14 sono strutturati. Poi i medici del 118, nefrologia e ginecologia sono in difficoltà".
Irene Carlotta Cicora
Alfredo Marchetti