Ecco ’Marmo bianco’ La lirica parla di cave

Il musicista Roberto Martinelli ha scritto una vera e propria opera. Testo verista sulla vita delle montagne. La prima in una location nelle bancate

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di Silvia Landi

Si rinnova, con l’opera lirica ’Marmo bianco’ di Roberto Martinelli, l’indimenticata tradizione per il belcanto per cui Carrara da sempre è nota ben oltre i confini regionali. Dopo tanti anni in cui la passione per il belcanto non ha trovato in città la possibilità di essere soddisfatta a causa della carenza di strutture e degli eventi pandemici, ecco affacciarsi una splendida novità, un’opera scritta e diretta da musicisti e poeti apuani, con profonde radici che affondano nel nostro territorio.

Nato all’ombra delle Apuane nel 1964, il maestro Roberto Martinelli racconta il profondo legame con la sua terra e con il bianco per eccellenza attraverso un’opera lirica dedicata proprio al marmo: ’Marmo bianco’. Una lunga carriera come musicista e arrangiatore al fianco di alcuni dei più importanti nomi del panorama musicale italiano e non solo, tra cui Gino Paoli e Ornella Vanoni, Domenico Modugno, il jazz, il teatro con i grandi musical, gli anni negli Stati Uniti e sui più importanti palcoscenici delle principali metropoli, fa del maestro Roberto Martinelli uno dei personaggi più vivaci del panorama musicale e culturale carrarese.

Dopo anni di musica creata per altri, Martinelli sente l’esigenza di scrivere un’opera che racconti il suo territorio, una storia di vite strettamente legate al marmo e alla montagna. Nasce così - con il libretto della poetessa massese Egizia Malatesta - ’Marmo Bianco’, complessa opera lirica di due ore di stampo verista.

"Uno spaccato delle nostre zone – racconta il musicista – la rappresentazione di un paesino di cavatori e il loro rapporto con la natura, in questo caso la cava e la montagna, la storia è ambientata negli anni ‘50 e si svolge nell’arco delle 24 ore della giornata". L’opera, come anteprima in versione ridotta in cui sono state proposte alcune arie, è stata rappresentata per la prima volta nel 2018 insieme al coro Monte Sagro di Carrara in una cava situata sopra l’Antro del Corchia per un gruppo ristretto di ospiti. Ora, dopo il lungo periodo di arresto forzato, si riprende a pensare a una nuova programmazione, con la possibilità di vedere una parte dell’opera rappresentata in quel di Collodi in forma ridotta il prossimo luglio.

L’opera nella sua interezza è di fatto ancora inedita e in questo momento sono in corso colloqui e manifestazioni di interesse da parte di istituzioni e privati per riuscire ad organizzare proprio a Carrara un prima di Marmo bianco. Sono pertanto in corso contatti con istituzioni e imprese per confezionare un evento unico al mondo che dalmarmo tare vita e nel marmo si concretizza. Un altro tassello che si aggiunge alla lunga lista di peculiarità che legano la nostra città alla lirica, che potranno contribuire al riconoscimentio di Carrara capitale della cultura, prposto da Giovanna Bernardini, soprattutto in vista del riconoscimento Unesco della lirica come patrimonio immateriale dell’umanità.