REDAZIONE MASSA CARRARA

E’ scomparso Maurizio Centini, giornalista e scrittore di gialli

Aveva 71 anni e di recente aveva contratto il virus. Originario di Montalcino, viveva a Massa. Il ricordo di Fabio Cristiani

Lutto nel mondo letterario e giornalistico. E’ scomparso all’età di 71 anni Maurizio Centini. Originario di Montalcino, Centini viveva a Massa. Cronista di spessore, aveva lavorato nelle redazioni di Massa e per un periodo anche di Carrara del giornale "Il Tirreno", occupandosi di tantissimi argomenti sempre con grande professionalità. È stato anche per anni collaboratore de "La Settimana Enigmistica" come creatore di rebus. Si può dire che ha avuto tre vite: prima ferroviere poi giornalista professionista, da fine anni ’80 ai primi anni 2000 quando è andato in pensione, e infine scrittore apprezzato. E’ stato anche in giuria al premio letterario Sandomenichino. Con un tratto speciale: quello di saper sdrammatizzare, e di regalare un sorriso. Di recente aveva contratto il Covid e le complicazioni del virus gli sono state fatali, come purtroppo a molte altre persone.

Scrive di lui il regista e scrittore Fabio Cristiani: "Maurizio Centini era una cara persona molto legata alla nostra città. È stato per molti anni giornalista molto attento a raccontare la vita sociale della città che lo aveva adottato, lui senese per la precisione Montalcinese, molta attenzione e passione dedicò all’attività culturale che si svolgeva nella città degli aranci, molto interessato anche al mondo del teatro nostrano. Arrivata la pensione si tuffò con entusiasmo e passione nella scrittura e in particolar modo nel romanzo giallo dove è divenuto un vero e prolifico protagonista in quel genere. Memorabile il personaggio da lui creato, il criminologo Brunello Dotti, al centro di tutti i suoi lavori letterari. Maurizio lascia un grande vuoto tra chi lo ha conosciuto come uomo di cultura, mai sbandierata ma quotidianamente praticata. Ci siamo visti l’ultima volta al salotto letterario dell’editore Umberto Roffo lo scorso settembre al Cinquale quando presentò la sua ultima fatica “Martyria”: ecco ti saluto con il bicchiere in mano come in quella bella serata. I tuoi libri, la tua professione, la tua umanità saranno sempre qui a ricordarti, ciao carissimo Maurizio".