ANDREA LUPARIA
Cronaca

Duello in aula tra periti per i docenti no vax Bassetti e Brusaferro mandano due sostituti

Sarà il giudice Augusto Lama a stabilire se i loro ricorsi dovranno essere accolti o meno. L’Avvocatura dello Stato difende la sospensione

di Andrea Luparia

Si saprà solo il prossimo 20 aprile se il giudice Augusto Lama accoglierà o meno il ricorso presentato da quattro docenti apuani sospesi dal lavoro in quanto sprovvisti di green pass. Anzi, a dire la verità i quattro si sono ridotti a tre. Uno di loro, docente all’Istituto Gentileschi di Carrara aveva fatto effettivamente ricorso ma poi si è preso il Covid. Una volta guarito, ha ottenuto il green pass ed è tornato a insegnare regolarmente. Per lui, in sostanza, si tratta solo di capire se lo farà decadere per mancanza di interesse o lo ritirerà. Gli effetti saranno più o meno uguali. Diverso, il caso di due maestre delle Don Milani di Massa, Maura Gaggini e Virgo Lisa Annarita, e della professoressa Graziella Gassani anche lei del ’Gentileschi’. Ognuna di loro ha fatto ricorso separatamente ma il giudice, dato che l’argomento era identico, ha riunito i procedimenti. Loro dovranno attendere la sentenza. Da notare che il giudice ha fatto scegliere al legale

dei ricorrenti la data (era possibile anche il 13 aprile).

Per la verità Augusto Lama ha proposto la classica udienza non verbale, con ricorrenti e Avvocatura dello Stato (che si oppone al ricorso) che presentavano le rispettive tesi scritte, lui le leggeva poi rendeva nota la sentenza. E ha avanzato la proposta, come ha poi specificato, per riguardo all’avvocato delle ricorrenti, un noto legale di Roma, Augusto Sinagra, che a Massa, diversamente a quanto accade di solito, non si è “appoggiato“ ad alcun legale. "Volevo evitarle di tornare a Massa facendo un lungo viaggio", ha detto il magistrato. Ma è stato proprio l’avvocato Sinagra a opporsi dicendo che ha pronte 90 pagine e vuole leggerle. "Va bene, sono un vecchio giudice anch’io e preferisco anch’io l’udienza verbale", ha risposto il magistrato.

Prima di questo botta e risposta, l’udenza ha visto il duello in aula (una delle più piccole e con pochi presenti, anche se fuori dal Tribunale manifestavano una ventina di no vax) dei periti. Per lo Stato erano attesi in aula Bassetti e Brusaferro, il primo uno degli infettivologi più noti nel paese, il secondo è il presidente dell’Istituto superiore di sanità. Non sono venuti. Il primo si è fatto sostituire da un dottore che è attualmente contratto a termine, il secondo da un suo collega all’Iss. Malgrado l’assenza dei due “pesi massimi“ in aula c’è stato un duello condito di dati tecnici, ricerche mediche e dati statistici tra i due periti pro vax e il perito dei no vax. Quello dei ricorrenti (il dottor Giovanni Frajese dell’università “Foro Italico“ di Roma, endocrinologo) ha citato ricerche in Danimarca, Svezia e Quatar da cui, a suo parese, si desume che il vaccino non serve. Di parere opposto gli altri due medici.

Poi sono state brevemente ascoltate le maestre. La prima ha motivato le sue scelte dicendo che ha un perfetto equilibro fisico e non intendeva turbarlo. "Mia figlia si è presa il Covid, l’ho abbracciata, baciata e non mi sono ammalata. Perchè turbare l’equilibro del mio corpo?". La seconda è stata ancora più stringata negando di essere una no vax ma confermando di non essersi vaccinata.