ANDREA LUPARIA
Cronaca

Droga, sgominata banda I capi erano tutti albanesi

Sequestrati circa 100 kg di stupefacenti tra coca, hashish e marjiuana. Durante le ndagini sono stati utilizzati anche droni: silenziosi e quasi invisibili.

Droga, sgominata banda I capi erano tutti albanesi

di Andrea Luparia

Era una banda a guida albanese quella smantellata mercoledì dalla squadra mobile di Massa col supporto dei colleghi di Pistoia, La Spezia e Firenze e dei commissariati di Carrara e Montecatini. Ben 11 gli arrestati: 4 a Massa, 4 a Pistoia, uno a Lucca, uno a Fucecchio e uno alla Spezia. In tutto, sono stati sequestrati quasi cento chili di droga (cocaina, hashish e marjiuana). Particolare interessante per capire come sta cambiando il mondo degli spacciatori di droga: solo due gli italiani arrestati: uno a Massa e uno (un cinquantenne) a Pistoia. Ed erano “venditori al dettaglio“, al massimo utilizzati per portare qualche piccolo carico di droga. Più o meno come i marocchini arrestati. Tutti pesci piccoli, insomma, mentre a dirigere questo drammatico gioco erano alcuni albanesi, in diretto contatto con le centrali di spaccio in Lombardia. Ma anche a Milano e dintorni i narcos da cui si rifornivano non erano del Sudamerica o di un clan calabrese (questi ultimi per la cocaina): i fornitori che compravano all’estero e facevano arrivare la merce attraverso i porti del nord Europa (Amburgo, Rotterdam, ecc) venivano anche loro dai Balcani. Quelli che consegnavano la maggior parte delle dosi ai tossicomani erano invece marocchini.

La testa di questa piovra era in provincia di Massa Carrara. Per controllare la situazione dall’alto, mercoledì uomini e donne della squadra mobile, coordinati dal vicequestore vicario (e comandante della Mobile) Antonio Dulvi Corcione, hanno usato anche l’elicottero della polizia di Stato che vari cittadini hanno visto sorvolare a più riprese la città. Ma durante le indagini gli investigatori non hanno usato elicotteri: meglio i droni, più silenzioni e molto più piccoli, oltre ovviamente a tutto il materiale tecnologico necessario per intercettazioni telefoniche e ambientali.

L’indagine è iniziata a maggio dello scorso anno ed è stata chiamata “Smugglers“. A fine anno tutto è finito nelle mani del sostituto procuratore Giulia Giancola che ha firmato la richiesta dei provvedimenti di custodia cautelare. Per uno di loro il giudice delle indagini preliminari (Gip) Marta Baldasseroni ha disposto la sola misura dell’obbligo di firma. Nei prossimi giorni saranno effettuati gli interrogatori per i profili di garanzia previsti dal codice di procedura penale.