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di Francesco Scolaro

MASSA

Per mettere in totale sicurezza il reticolo idraulico minore dell’abitato Ronchi Poveromo un progetto c’è, è chiuso in un cassetto da almeno 4 anni e prevede quel che le associazioni ambientaliste chiedono da tempo: stombare la zona a monte del fosso Poveromo, oltre a una nuova regimazione idraulica comprensiva di una gestione delle acque bianche. C’è un problema, non di poco conto. Quel progetto, firmato dall’ingegnera Laura Bruschi, costava 10 milioni di euro già alcuni anni fa. Nel frattempo ci sono stati 2 anni di pandemia, ora il conflitto in Ucraina con i prezzi aumentati in ogni settore. Quindi 10 milioni potrebbero non bastare. Eppure è questa la direzione su cui si sta intavolando un confronto fra Regione, Consorzio di Bonifica Toscana Nord e Comune di Massa per vedere se e come realizzare l’idrovora sul fosso Poveromo. L’amministrazione del sindaco Francesco Persiani per ora non è intenzionata a fare passi indietro sul ‘no’ anche alla seconda versione del progetto per un’idrovora più piccola nella zona più interna del fosso, la cui utilità sarebbe tutta da dimostrare. Da Firenze, visto che il progetto non deve essere sottoposto a Valutazione di impatto ambientale, si punta invece a trovare un accordo sulle risorse e sulle ‘fasi successive’ partendo da un dato di fatto: il progetto dell’idrovora è finanziato con 5 milioni di euro dal Ministero. L’opera ne costa circa 3,5 di milioni. Il milione e mezzo che resta potrebbe essere una prima tranche da destinare alla stombatura del fosso a monte. Ma la trattativa è in stallo, come ha spiegato ieri in commissione ambiente il sindaco Persiani, perché tutto deve essere certo e verificato. E perché l’idrovora ancora non convince. La commissione doveva fare il punto proprio sul progetto elaborato dal Consorzio di bonifica, alla presenza del dirigente Stefano Francesconi, del primo cittadino e dei tecnici del Piano dell’arenile e dei viali a mare, l’architetto Fabio Nardini e il geologo Andrea Piccinini. Il sindaco ha evidenziato il cambio di strategia da parte di Regione e Consorzio ricordando però come la procedura dell’idrovora sia in realtà sotto le mani del presidente della Regione, in qualità di commissario, il che rende l’iter più snello per la Regione stessa e bloccarlo diventa più complesso.

"A nostro giudizio anche il nuovo progetto ha molte criticità perché impatta in una zona ad alto pregio ambientale dove il Piano dell’arenile individua un recupero e la creazione dell’oasi di Poveromo". Consorzio, Regione e Comune si sono incontrati più volti in questi mesi: "La proposta fatta su cui non è stato deciso nulla – ha detto Persiani – è dirottare il milione e mezzo che resta come primo finanziamento al progetto delle stombature che era già stato portato a livello esecutivo, realizzato dall’ingegnere Laura Bruschi. Progetto che quotava 10 milioni di euro". Un compromesso che certo non può bastare. "Il ragionamento è appena iniziato – ha ribadito il sindaco – se ragioniamo su una piccola idrovora e su un impegno a stanziare risorse per completare il vecchio progetto di messa in sicurezza con le stombature allora è una proposta che possiamo non scartare subito".