
"Dormitori nei borghi dimenticati" Forno lamenta disservizi e incuria
I borghi sono un patrimonio da tutelare e valorizzare ma senza investimenti rischiano di diventare dei dormitori. E’ quanto emerso a Forno nella prima tappa del tour “Pd on the road” che si pone l’obiettivo di redigere un report finale da sottoporre all’amministrazione di turno per avviare poi una progettualità mirata. Forno, con i suoi 800 abitanti, rimane il paese più popoloso dell’entroterra massese ma la percezione di abbandono compare subito: quando i gruppi consiliari di Pd e ‘Massa è un’altra cosa’ arrivano in paese non esiste un luogo per l’incontro. Si fa in una saletta del bar Alpi che i titolari, dopo la chiusura della bottega, mettono a disposizione. C’erano presenti il segretario Pd, Enzo Romolo Ricci, i consiglieri Stefano Alberti, Giovanna Santi, Daniele Tarantino, Ivo Zaccagna e Dina Dell’Ertole.
Un paese dove, ha sottolineato Alberto Grossi, ci sono più auto che persone. "Auto che servono per andare via al mattino e tornare a sera. E il paese è un dormitorio". Le botteghe storiche hanno chiuso i battenti perché manca la quotidianità. La Casa socialista, unica in Italia a raccontare la storia di una comunità fin dalla posa della prima pietra a inizio Novecento, è in condizioni pietose. La sala della Lega dei cavatori e lizzatori da anni è inagibile per un pezzo di tetto ceduto. L’ex Filanda abbandonata al declino con emorragia di pezzi significativi del museo di archeologia industriale, in balia delle infiltrazioni e dei vandali. La pulizia del paese affidata ai residenti. Eppure Forno vanta la sorgente più importante della Toscana, ha monumenti arborei abbandonati ai rovi, selve di castagno. "La politica credibile ha bisogno di risorse e non di propaganda" commentano i gruppi di oppozione.