“Donne internate a Maggiano“, terza tappa della mostra itinerante

La mostra "Donne internate a Maggiano" a Carrara rivela storie commoventi di donne oppresse, attraverso versi, disegni e testimonianze. Un progetto che mette in luce il passato doloroso di chi è stato internato, con il supporto di varie figure professionali e artisti locali.

Internate, prigioniere, non solo delle pareti che le circondavano. Schiacciate e oppresse, senza speranze e prospettive. Sono le ‘Donne internate a Maggiano’, storie che tornano alla luce grazie ai versi scritti sulle cartelle cliniche, ai disegni che cancellavano le pareti per trasformarle in finestre verso altri mondi, uno squarcio su un periodo non troppo lontano, al centro della mostra omonima inaugurata all’azienda Ambiente spa a Carrara, aperta dalle 9 alle 18 da lunedì a venerdì fino al 22 marzo. E’ la terza tappa della mostra itinerante ‘Donne internate’. Dopo l’introduzione della fondatrice di Ambiente, Patrizia Vianello, sono intervenute le curatrici della mostra Alessandra Celi e Luciana Vietina con la relazione ‘Genesi, sviluppo e possibilità di un progetto, Alcune riflessioni’. Giovanni Rossi, educatore professionale nell’ambito della salute mentale, ha illustrato l’importanza del suo ruolo nella comunicazione con i malati di mente; Giulia Talini, co-curatrice della manifestazione, ha ricordato Fidia Palla, scultore di Pietrasanta per ben vent’anni ricoverato a Maggiano, dove ha dato libero sfogo alla sua creatività disegnando interni ed esterni della struttura. Commovente la lettura, da parte dell’attrice Nicole Alari, di alcuni versi ritrovati nella cartella clinica di una internata che, con disperazione, esternava la sua angoscia nell’essere prigioniera senza speranza. Claudia Leporatti, docente al liceo artistico Palma di Massa, ha contribuito alla realizzazione della mostra con quadri eseguiti da suoi allievi cercando di rappresentare i volti di alcune delle donne ricoverate. Hanno partecipato all’evento anche due studentesse, Alessandra Manco e Valentina Barabotti, autrici dei ritratti. A corredo della mostra, il video intenso girato nell’ex ospedale psichiatrico di Maggiano di Alessandro Colle e tre foto sul tema della privazione di diritti a cura di Ubaldo Dati. Progetto promosso dall’associazione Scritture femminili, memorie di donne, realizzato grazie al sostegno di Soroptmist International Club Apuania e della Fondazione Mario Tobino.