
Il segretario Cisl Fp Mastorci: "Preoccupati per la condizione dei dipendenti". La sigla sindacale: "Aprire subito un tavolo". Atteso per oggi il consiglio comunale.
E’ stasera alle ore 18.30 nella sala polifunzionale del Museo Etnografico della Lunigiana, la convocazione del consiglio comunale di Villafranca: l’organo è chiamato a deliberare la procedura di dissesto finanziario per non aver superato i controlli della Corte dei Conti sul raggiungimento di obiettivi intermedi. "Un dissesto anomalo – come lo definisce il sindaco Filippo Bellesi – dovuto a controlli che non tengono conto del pagamento dei debiti e dell’avanzo di amministrazione realizzato nell’ultimo biennio, ma si fermano al 2022". Tecnicismi da addetti ai lavori ma che avranno effetti pratici sull’ente che dai prossimi giorni sarà gestito sia dalla giunta, per quanto riguarda la gestione ordinaria, sia da un organo straordinario di liquidazione che si occuperà della gestione del debito dell’ente.
Ma, prima ancora di affrontare gli effetti futuri, secondo il segretario generale Cisl Fp Toscana Nord Enzo Mastorci (nella foto a destra) vanno considerati gli effetti presenti: "Immaginiamo che Bellesi abbia amministrato il proprio Comune nel miglior modo possibile alla pari dei sindaci che lo hanno preceduto. Ma ci sta a cuore il tema legato alla gestione del personale dipendente". Mastorci recrimina contro la latitanza degli amministratori su questo tema: "L’Ufficio tecnico tra poco sarà azzerato, il dipendente tecnico a tempo determinato in servizio da anni non è stato confermato, nel mentre la responsabile dello stesso servizio ha presentato le dimissioni. La situazione appare gravissima e, al di là delle questioni legati al bilancio, ci sono lavoratori che da anni sono soggetti ad un enorme stress, lavorando in situazione di precarietà organizzativa e con una dotazione organica insufficiente".
Mastorci si dichiara stupito dall’atteggiamento del Comune e chiama in causa il Prefetto: "Dopo una serie di incontri con l’amministrazione, che ci ha convocato con grande fatica e con colpevole ritardo, ad oggi non viene rispettato quanto dettato dal Contratto Collettivo Nazionale. Questa lacuna ci ha costretto ad indire uno stato di agitazione interessando anche il Prefetto. Attendiamo la convocazione del tavolo, come prevedono le procedure di raffreddamento dei conflitti. Forse un maggior dialogo favorirebbe il benessere organizzativo interno".
Michela Carlotti