Disfida dei falò, si inizia stasera con la pira di Sant’Ilario

Brucia stasera il falò di Sant’Ilario vicino all’oratorio sotto il castello del Piagnaro. E’ il fuoco pontremolese che anticipa quelli...

Brucia stasera il falò di Sant’Ilario vicino all’oratorio sotto il castello del Piagnaro. E’ il fuoco pontremolese che anticipa quelli di Sant’Antonio e San Geminiano, seguito particolarmente dagli abitanti del borgo antico che assume un valore simbolico. Inizia il tempo dei falò, liturgia popolare che torna ogni anno a riscaldare soprattutto i cuori delle tifoserie avversarie (le parrocchie di San Nicolò e del Duomo), pronte con cori da stadio a inneggiare alle fiammate di contrada. L’appuntamento col falò di Sant’Antonio è martedì 17 alle 19 sotto il ponte Pompeo Spagnoli nel greto della Magra mentre il 31 gennaio, giorno dedicato al patrono San Geminiano, quando l’amministrazione comunale assegnerà anche le benemerenze civiche, brucerà nel Torrente Verde la grande pira al termine del pontificale celebrato in Cattedrale. Questa edizione della Disfida dei falò è sottolineata da una rassegna di foto di Walter Massari, che si inaugura oggi alle 15 al palazzo del Tribunale, dove vengono immortalati anime e cuori dei fuochisti avversari. La mostra ha dato alle stampe anche un album con tante notizie inedite sulla tradizione dei fuochi a Pontremoli pubblicate da Paolo Lapi, ricercatore e studioso di storia locale. La notizia più antica sulla tradizione dei fuochi è nella Cronaca del notaio Ser Marione Ferrari che racconta i falò accesi nel 1529 per festeggiare la presa di possesso della città concessa da Carlo V a Sinibaldo Fieschi. E a finanziare i fuochi era lo stesso Comune così come testimonia il "Registro delle Bullette.

N.B.