CRISTINA LORENZI
Cronaca

D’Avenza, l’impennata. Investe 14 milioni e sbarca in Marocco

Nuovo show room a New York e una linea sportiva su misura che sta debuttando al Pitti uomo alla Fortezza da Basso di Firenze .

Tiene alta la bandiera apuana al salone della moda di Pitti uomo la D’avenza. Nel tempio della moda, la maison d’Avenza è arrivata con una ventata di novità e con un chiaro passo di rilancio. I due soci della celebre griffe carrarese, Jonathan Clay e Gerard Losson, in uno stand di 210 metri quadrati, stanno lanciando la nuova linea sportiva su misura e oggi annunceranno l’apertura di una nuova azienda produttrice in Marocco. Un investimento da 14 milioni di euro che darà lavoro a 700 dipendenti. Infine fra le novità che usciranno dalla vetrina di Pitti l’apertura di uno show room targato d’Avenza a New York.

Una crescita continua per l’azienda carrarese che dal 2021 ha aperto la sua linea di produzione nel centro Tuscania a Turigliano e che vanta un fatturato di un milione di euro, 22 dipendenti in continuo aumento 1400 capi realizzati l’anno. "Abbiamo aperto lo stand alle 8,30 – racconta Jonathan Clay, figlio di quel Tony che fondò la maison e la portò presto nel gotha della moda – e avevamo già la fila di clienti e di buyers interessati alle nostre novità. La nuova avventura in Marocco comporterà per il personale di Carrara una trasferta per esportare il know how che solo con queste maestranze è possibile. A New York, precisamente a Greenwich apriremo uno show room con il nostro marchio dedicato ai clienti che lì potranno far conoscere meglio i prodotti e portare avanti la realizzazione di capi su misura che solo con adeguati spazi e con adeguate competenze è possibile".

E nello stand della Fortezza da Basso fino al 12 saranno in mostra i nuovi capi della linea di sport di alto lusso: giacche in cachemire Loro Piana o Piacenza cachemire, tagliate su misura come soltanto i sarti della d’Avenza sanno fare, giacche safari, parka. "A Pitti siamo presenti con 16 modelli differenti che declinano il made in Italy e soprattutto la moda su misura che da noi è in continua crescita. Abbiamo calcolato che nel prossimo anno gli ordini su misura cresceranno del 35 per cento. In mostra ovviamente anche smoking e frac delle nostre esclusive linee".

Il resto, lo ricordiamo, è un’azienda che è il fiore all’occhiello della produzione apuana. In un mercato globalizzato cresce la ricerca per la personalizzazione, per l’identità e la d’Avenza ha saputo cavalcare questo format dedicato a capi di stato, attori hollywoodiani e capitani di industria di tutto il mondo. Abiti e capi che finiscono nei guardaroba di personaggi come Silvester Stallone, re Carlo di Inghilterra e Keith Richards e prima hanno vestito altri vip come Marlon Brando in Ultimo tango a Parigi (il celebre cappotto di cammello) e altre celebrità. E’ questa la fortuna della d’Avenza, la celebre griffe del classico maschile che sta vivendo una sua seconda stagione di fortuna. Recuperato il marchio dal fallimento nel 2016, Jonathan Clay, figlio del socio fondatore Tony Clay, ha rilanciato la maison del lusso ripartendo dalle antiche ceneri. La d’Avenza sta scalando i mercati di tutto il mondo e punta al raddoppio dei dipendenti nel giro dei prossimi mesi. "Contiamo nel 2024 di salire da a 50 lavoratori – aveva dichiarato Jonathan Clay –. La d’Avenza ha senso soltanto in questo territorio dove è nata e dove ha fondato radici e dna. Le nostre sarte assicurano quel know how che era proprio della società fin dagli anni ’70 e che l’ha resa celebre in tutto il mondo". Pertanto in azienda ci sono ancora quei preziosi sarti e tagliatori che appartennero all’età d’oro e che assicurano la trasmissione e il passaggio di competenze di una lavorazione che è ancora unica al mondo.