Dall’Uruguay con Pontremoli nel cuore: "I nostri avi partirono per fare fortuna. Ora andiamo in cerca delle radici"

La delegazione proveniente da Montevideo ricevuta dal sindaco. Poi un tour tra le bellezze artistiche e naturali

Dall’Uruguay con Pontremoli nel cuore: "I nostri avi partirono per fare fortuna. Ora andiamo in cerca delle radici"

Dall’Uruguay con Pontremoli nel cuore: "I nostri avi partirono per fare fortuna. Ora andiamo in cerca delle radici"

Dall’Uruguay a Pontremoli alla scoperta delle proprie origini. Era una delegazione di 25 persone quella arrivata giovedì scorso a Pontremoli, ricevuta dal sindaco Jacopo Ferri. Il Campanone ha fatto da sfondo alle bandierine bianche e azzurre che hanno sventolato per una foto ricordo. Accoglienza nella Sala dei sindaci dove è in mostra la tela di Francesco Hayez che rappresenta il Conte Arese Lucini in catene, esposta grazie a “Uffizi diffusi“. Tutti cittadini dell’Uruguay provenienti per la maggior parte da Montevideo, sono arrivati a Pontremoli dopo un tour in Toscana. E proprio in alcune delle frazioni del territorio comunale di Pontremoli, alcuni di loro, hanno le radici. Entusiasta il sindaco Ferri che ha voluto dargli il benvenuto insieme al professor Paolo Lapi, che ha poi illustrato l’opera di Francesco Hayez oltre ad alcune delle peculiarità del Comune di Pontremoli. A ricordo della giornata, il sindaco ha voluto donare alla delegazione una delle medaglie fatte realizzare in occasione del 400° anniversario dal voto della Madonna del Popolo, e disegnate dal maestro Luciano Preti. A riceverla è stata Roma Musetti, già presidente dell’associazione “Figli della Toscana“, nata a Montevideo 25 anni fa e che può vantare oltre 200 soci. La Musetti, i cui genitori partirono da Grondola tra le due guerre, ha donato al sindaco di Pontremoli una pubblicazione e il gagliardetto dell’associazione. La visita è poi proseguita alla città e al Castello del Piagnaro. Il gruppo ha soggiornato a Pontremoli alcuni giorni prima di proseguire il viaggio in altre regioni italiane e, in seguito, in Spagna.

Natalino Benacci