Dalla parte dei più fragili. Carmassi: "Io non ci sto. Parole inaccettabili da Vannacci e Franchi"

L’appello del responsabile della commissione Affari sociali del Comune "Sono uno di quei lavoratori ’deficienti’ e dico: la sicurezza prima di tutto. Classi separate? No a chi vuole creare studenti di serie A e serie B".

Dalla parte dei più fragili. Carmassi: "Io non ci sto. Parole inaccettabili da Vannacci e Franchi"

Dalla parte dei più fragili. Carmassi: "Io non ci sto. Parole inaccettabili da Vannacci e Franchi"

Le parole del generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle Europee, hanno sollevato molte polemiche. A livello provinciale si è fatta tonante la voce di Daniele Carmassi, presidente della commissione per gli affari sociali del Comune di Massa, consigliere comunale di Azione e presidente dell’associazione Afaph, che fa parte della maggioranza con la Lega. Carmassi non ha apprezzato le dichiarazioni ritenute "decisamente fuori luogo", come quelle in merito alle classi separate a scuola tra ’abili’ e ’non abili’, "come se il diritto allo studio – afferma Carmassi – fosse un servizio garantito soltanto a certe persone, precludendo una parità di opportunità a tutti gli individui come sancito dalla nostra Costituzione". "In questi giorni sono state dette troppe cose – continua Carmassi – che hanno tutte una parola in comune: sicurezza. La sicurezza di garantire un posto di lavoro senza rischi, la sicurezza di offrire a studenti fragili la possibilità di studiare senza essere escluso per la carenza di operatori di supporto all’interno delle scuole".

Daniele Carmassi non ce l’ha fatta a stare in silenzio, ad ascoltare in un angolo su una sedia da cui non potrà mai alzarsi. Il riferimento è alle parole dell’imprenditore del marmo Alberto Franchi a ’Report’. Ma qualcosa può e vuole farlo. Lo ha dimostrato durante il consiglio comunale per dare voce a chi come lui non è tutelato nei propri diritti. "Io sono uno degli stupidi – ha dichiarato –. Sono un lavoratore che ha pagato caro il suo prezzo a causa di uno sfortunato incidente sul lavoro. Se uno potesse starsene a casa senza dover mantenere una famiglia non rischierebbe di farsi male, ma non è cosi che vanno le cose. Questi stupidi, di cui anche io faccio parte, sono persone che tirano avanti. L’amministrazione comunale dovrebbe denunciare chi non garantisce la sicurezza dei lavoratori. Esiste un’associazione nazionale e una provinciale, l’Anmil. Si parla di cave, si parla di ambiente ma la vita di un uomo va al primo posto, Tutto è impostato sul guadagno. Un imprevisto può accadere a chiunque se si pensa a raggiungere un obiettivo a tutti i costi senza pensare alla sicurezza che è fondamentale".

Il tono delle parole di Carmassi è forte, si percepisce il suo sdegno per i fatti accaduti recentemente in cui le vittime sono sempre le figure ’fragili’. Non importa che si tratti di un lavoratore o di un diversamente abile tra le mura scolastiche. Il problema è lo stesso; non ci sono sicurezze, certezze. Da un lato le barriere di chi divide gli studenti di serie A (normodotati) a quelli di serie B (disabili). Una definizione forte che offende, che sconvolge e fa pensare. Dichiarazioni che imbrigliano la possibilità di crescere, rendersi indipendente creando un bagaglio di opportunità tra le mura scolastiche e poi fuori nella vita di tutti i giorni. "Si può essere disabili o lavoratori, non importa che nome abbiamo o con cui ci definiscono. Una cosa ci unisce tutti quanti: la sicurezza, la certezza di un futuro, e che si tratti di studio o di un lavoro in cui non perdi la vita o te la rovini, non importa. Garantiamo un futuro a tutti. Io ci provo". Carmassi non ci sta e lancia il suo appello. La speranza è che venga ascoltato. "Si può fare di meglio se siamo uniti – grida a gran voce –. Sicurezza, sociale e futuro, hanno tutti un fine comune: la vita". Al suo fianco anche i consiglieri di Azione.

Vittoria Bertelloni